La Serbia di Vucic tra Europa e mercato

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La Serbia di Vucic tra Europa e mercato

15 Marzo 2014

Il voto di domenica in Serbia dovrebbe incoronare secondo i sondaggi il Partito del Progresso del leader Aleksandar Vucic. Vucic, cresciuto all’ombra dei Seselj e dei Milosevic negli anni Novanta, si è trasformato in un leader europeista che vuole aprire l’economia di Belgrado al mercato. Nei sondaggi il suo partito è al 44 per cento e potrebbe ottenere la maggioranza in parlamento.  "Abbiamo bisogno di una vittoria netta. Vogliamo far ripartire l’economia, creare posti di lavoro, dobbiamo realizzare finalmente le profonde riforme che altri non hanno voluto fare, dobbiamo lottare con decisione contro la corruzione. Ma non potremo fare niente di tutto questo, non potremo fare niente per i cittadini serbi se non avremo un mandato forte. Dobbiamo raggiungere il 50% dei voti", ha detto Vucic. I socialisti di Dacic, i democratici di Djilas, i nuovi democratici di Tadic, i conservatori di Kostunica e il Partito liberaldemocratico, sono costretti a inseguire Vucic, che vuole fermare la disgregazione politica della Serbia e dare risposte alla crisi economica. "La Serbia ha grande potenzialità, penso all’automotive, al settore alimentare a quello dell’energia, ma dobbiamo cancellare la corruzione e i sussidi di Stato a imprese che per anni hanno agito come Stati dentro lo Stato. Dobbiamo cambiare mentalità, sappiamo cosa fare: nessuno potrà salvare la Serbia se non creeremo un futuro sostenibile attraverso la crescita del settore privato", dice Vucic.