La settimana delle riforme secondo Ncd

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

La settimana delle riforme secondo Ncd

22 Luglio 2014

Conclusa la discussione generale e ascoltate le repliche dei relatori e del ministro Boschi, con le prime votazioni sulle proposte di modifica inizia il percorso in aula sul ddl costituzionale di riforma del Senato e del Titolo V. Dopo i miglioramenti portati da Ncd al testo originale in Commissione affari costituzionali, vediamo gli altri, pochi e qualificati emendamenti con cui Ncd intende perfezionare la riforma.

In Commissione, Ncd si è battuto per rivedere la composizione del Senato, ridurre il numero dei "nominati", dare una giusta rappresentanza alle Regioni in base alla loro popolazione. Obiettivo era e resta superare gli errori commessi con la introduzione del Titolo V e i conflitti di competenze che ne sono seguiti. Il Nuovo Centrodestra ha voluto inoltre inserire in Costituzione i costi e fabbisogni standard, una misura strategica per gestire in modo più efficiente la spesa pubblica.

In Aula, Ncd continuerà a battersi soprattuto per dare una ricaduta economica positiva alle riforme costituzionali. Ad esempio per evitare il rischio che il Nuovo Senato finisca per svolgere un ruolo di interdizione nella definizione delle leggi di bilancio, come pure per impedire a partecipate o municipalizzate di erogare servizi pubblici a un costo maggiore dei soggetti privati. Regioni, Città metropolitane, Comuni, a rischio default vanno commissariate obbligatoriamente. 

Occorre che le competenze in materia di lavoro, ambiente, protezione civile,  sicurezza pubblica, siano attribuite allo Stato e che la cosiddetta "clausola di supremazia" possa essere esercitata a "geometria variabile", con lo Stato che avoca le competenze di determinate Regioni e non di altre.

Il Nuovo Centrodestra conferma anche per il Nuovo Senato la battaglia che sta conducendo sulle preferenze per la riforma della legge elettorale. Fermo restando il voto di lista ed evitando i listini bloccati, una parte dei nuovi senatori andrebbe eletta con le preferenze. Se la "grande riforma" fosse approvata con la maggioranza dei due terzi, infine, Ncd propone di sottoporla in ogni caso a referendum confermativo.