La sfiducia a Berlusconi val bene un cesareo
06 Dicembre 2010
di redazione
Donna col pancione: due voti. Contro Berlusconi, naturalmente. La provocazione parte, neanche a dirlo, dal popolo del Pd che virtualmente scende in piazza, tramite facebook, strumento glamour dei politici new generation, per lanciare le lodi della neo-mamma Federica Mogherini. La giovane deputata democratica nei giorni scorsi ha raccontato al Corriere che nonostante la data prevista del parto sia proprio nel giorno della sfiducia al governo Berlusconi, in Parlamento ci sarà, o almeno le proverà tutte pur di esserci, compresa l’ipotesi estrema di programmare un cesareo per far nascere Marta, la sua bambina.
Ma quale cesareo? Basta consultare qualche Forum ben frequentato per averne di consigli per anticipare naturalmente la fatidica data del parto. E allora già ci immaginiamo le ultime due settimane di gravidanza della povera Mogherini fare le scale a due a due, andare a piedi con passo svelto dalla periferia romana fino in Parlamento, controllare il calendario per vedere quando cambia la luna, sperando che non sia proprio il 14, ingurgitare fiori di Bach a più non posso, e poi fare sesso sfrenato, immergersi in vasche d’acqua bollente, prendere purganti (antiberlusconiani?), inventarsi litigi con la suocera, che agitano più di ogni altro rimedio, e poi mangiare chili di liquirizie consolatorie, che pare facciano bene alle future puerpere per accelerare il travaglio, e quando tutto pare inutile, ricorrere a rarissimi infusi di foglie di lampone artico della Lapponia.
Del resto, la battaglia è campale, erano anni che la si aspettava. E in confronto nove mesi di dolce attesa sono solo una pratica burocratica da sbrigare in tutta fretta. Come non condividere le preoccupazioni di una mamma in stato così interessante? Il 14 dicembre alla Camera si decideranno le sorti non certo di un esecutivo ma di tutte le prossime giovani generazioni, la piccola Marta compresa. Quindi lei ci proverà, fino a quando si troverà "sul punto di scoppiare" – come recita un divertente romanzo alla Sex and the City della scrittrice americana Risa Green – ci proverà. E mentre tra maggioranza e opposizioni si scatena la guerra dei numeri, c’è chi nella conta finale ci considera pure il nascituro. Stranamente – e per una volta – il diritto di chi ancora non ha perfezionato la sua piena personalità giuridica non viene tutelato dai soliti talebani pro-life che siedono in Parlamento ma dal Pd. Uno stato – questo sì – davvero interessante.