La  sinistra a due piazze

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La sinistra a due piazze

21 Maggio 2007

Dopo le due piazze del 12 maggio, in cui il centro sinistra
si è diviso sulla famiglia, il prossimo 9 giugno la sinistra si troverà a
dividersi su Bush. Il giorno della visita del presidente americano a Roma,
mentre il Papa, Prodi e Napolitano approntano solenni accoglienze,  si prepara anche la risposta delle piazze.

Saranno due anche questa volta: in piazza Navona i disobbedienti di Casarini e
dintorni annunciano sfracelli, e promettono una riedizione del G8 di Genova,
con tanto di sfondamenti della “zona rossa”;  mentre la sinistra governativa sceglierà un’altra
piazza (ancora da definire) con un più mite sit-in per non mettere troppo in
imbarazzo i molti ministri che si troveranno attovagliati con George W. Bush.

“Il 9 giugno la storia della sinistra si separa”, annuncia
con la solita enfasi  Luca Casarini che
definisce Bush “un grande criminale di guerra” e pretende treni gratis per
tutti “i pacifisti” che vogliono venire a Roma a mettere a ferro e fuoco la
città.

Sull’altro versante ci sono Dilberto e gli altri che
comunque considerano Bush uno “con le mani grondanti di sangue” ma devono pur
sempre tenere i piedi il governo che lo riceve dopo una lunga e significativa
attesa.

Finita la comoda convivenza nella piazza antiberlusconiana%2C
per la sinistra  lo schema delle due
piazze si presta ad essere replicato all’infinito. Solo un dubbio ci attanaglia
sin d’ora: dove andrà Andrea Rivera?