La sinistra processa Annozero

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La sinistra processa Annozero

03 Aprile 2007

Le verità sull’Islam dei predicatori d’odio, le telecamere nascoste nelle moschee di Torino dove si predica la jihad, gli sdegni della giornalista Maria Grazia Mazzola di fronte all’ambiguità anche un po’ cialtronesca di certi imam che predicano odio e celebrano matrimoni poligamici, stanno provocando una serie di effetti collaterali non desiderati alla trasmissione Annozero e al suo conduttore Michele Santoro. Che già dallo scorso fine settimana si è ritrovato imputato di un vero e proprio processo politico imbastito dalla sinistra Ds torinese, città del segretario Piero Fassino, e da quella antagonista dilibertiana e rifondarola. Quelle che hanno fatto del dialogo con gli estremisti islamici un perno della propria politica estera e interna.

L’accusa è di avere condotto una trasmissione alla stessa maniera in cui avrebbe potuto farlo uno come Magdi Allam. Il quale, benché islamico, non è estremista, riconosce l’esistenza di Israele e quindi viene immediatamente bollato come traditore della causa terzomondista. Ovviamente come ogni processo comunista che si rispetti la parte del leone la fanno le calunnie mascherate da accuse. E a farsi interprete di queste istanze invero molto discutibili negli scorsi giorni sono stati soprattutto i quotidiani “La Stampa” e “L’Unità”, che hanno dato tanto, troppo, spazio all’autodifesa degli imam. Quegli stessi che, dopo la messa in onda della trasmissione giovedì scorso, qualcuno, come Alfredo Mantovano, ha chiesto di rimandare a casa propria in Marocco.

La giornalista Maria Grazia Mazzola e la presidentessa delle comunità marocchine in Italia, Souad Sbai, sono state le più bersagliate nella rabbiosa reazione degli integralisti alla trasmissione di giovedì. La Mazzola è stata (neanche tanto) velatamente accusata di averceli messi lei i volantini che inneggiavano ad Al Qaeda in una delle due moschee torinesi visitate, quella di Porta Palazzo. E ha dovuto staccare il cellulare per evitare insulti e minacce. La Sbai invece è stata accusata di avere strumentalizzato la trasmissione, mettendo in cattiva luce suoi potenziali concorrenti elettorali alle consultazioni che ci saranno in Marocco fra qualche mese, più precisamente nella sezione che avrebbe dovuto riguardare i rappresentanti delle comunità marocchine all’estero. Ma l’interessata, letteralmente furente per quelle che definisce “calunnie interessate della sinistra”, respinge al mittente i sospetti e precisa: “figuriamoci se come scrive su “La stampa” la signora Maria Teresa Martinengo io potrei mai presentarmi in un partito di sinistra alle elezioni in Marocco. E poi c’è un dettaglio che forse la giornalista ignora, e cioè che proprio su mia insistenza in Marocco quella speciale sezione elettorale per i rappresentanti delle comunità marocchine all’estero non si svolgerà più. E questo sa perché? Perché io per prima ho paventato la presenza di troppi amici dei terroristi nelle liste dei paesi europei dove si svolgerebbero queste consultazioni, quindi meglio non farne nulla”. E quindi l’interesse privato cadrebbe.

Un fatto comunque è certo e ben chiaro, dopo queste reazioni un po’ stizzite al reportage di Annozero: i principali portavoce di questo estremismo islamico, coloro che li giustificano in nome del multiculturalismo e attaccano chi osa denunciare le cose come stanno, sono tutti comunisti o ex tali. E quando una trasmissione come quella di Santoro, faro del girotondismo senza se e senza ma, devia dal seminato politically correct sono dolori. E lo stesso Santoro non è stato risparmiato da insulti durissimi sul sito della ex eurodeputata comunista Dacia Valent, già fondatrice della cosiddetta “Islamic anti defamation league”, che ha scritto sul proprio sito che Santoro era uno cui all’università era stato promesso “un pompino”. E che “quando scoprì che non ne avrebbe beneficiato, ecco, credo che sia stato proprio quello il momento in cui nacque il Michele Santoro che conosciamo oggi: quello in grado di avvincere una platea televisiva per ore e metterla nel culo ai compagni ed alla gente perbene. Non per cattiveria, ma perché è nella sua natura di nullità giocherellona”. La Valent sostiene anche di avere sentito per telefono Marco Travaglio e che questi si sarebbe dissociato dalla trasmissione. Per Santoro essere finito nel volgarissimo blog della signora in questione è circostanza in più che lo accomuna a Magdi Allam e a tutti quelli che prima di lui avevano osato occuparsi del terrorismo islamico e dei suoi fiancheggiatori. Che siano essi immigrati, italiani convertiti o comunisti terzo mondisti.