La sinistra prova a salvare Monte Paschi con i nostri soldi

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La sinistra prova a salvare Monte Paschi con i nostri soldi

02 Agosto 2016

Nuova debacle sui mercati finanziari per le azioni delle banche europee e italiane, debacle che coinvolge anche Monte Paschi, sulle montagne russe della speculazione. Ieri però a Piazza Affari l’unica banca uscita apparentemente indenne dall’ordalia dell’EBA e degli stress test era stata proprio Mps. L’unica bocciata dagli stress test. L’unica da salvare. L’unica che in un sistema di mercato, mercato vero, sarebbe dovuta affondare. Ovviamente il tavolo è truccato ed il croupier ha qualcosa da nascondere ai giocatori. Ma anche i giocatori stessi non paiono molto interessati alle carte, quanto piuttosto a chi dà le fiches. Questa è la storia di come la banca fallita di uno Stato vicino alla bancarotta sia emersa dal fuoco della speculazione meglio di una banca tutto sommato sana di uno Stato qualsiasi senza il rischio default dietro l’angolo.

Il sito zerohedge riassume sinteticamente le condizioni del salvataggio di Mps, “la prima tranche sarà coperta da garanzie governative, la parte di mezzo sarà comprato dal fondo Atlante e la parte di equity sarà trasferita agli azionisti e deconsolidata”. Prima però si aumenteranno le coperture per i crediti deteriorati e poi si procederà ad un aumento di capitale, per chiudere il buco venutosi a creare. A tutta evidenza, questa operazione non ha nulla a che vedere col mercato. In primis la tranche peggiore è pagata con i nostri soldi. Dobbiamo, a questo punto, spiegare un punto decisivo. Cosa sta comprando il Governo? Sta comprando i debiti fatti con la banca da gente fallita, società in causa, soggetti in gravi difficoltà economiche. Il loro valore non è facile da calcolare. Alla fine del fallimento quanti soldi si potranno incassar da quei mutui? Non si sa. Sappiamo solo quanto li pagherà il fondo Atlante: il 33% del loro valore.

Questo è il secondo problema. Possiamo fingere che il Fondo Atlante sia qualcosa di diverso dal Governo, ma è solo pura illusione. All’interno, ad esempio, ci sono i fondi pensione. Questi soggetti sono certamente diversi dall’Inps, ma oggi soggiacciono ad una serie di limiti e regole che valgono anche per gli enti pubblici (codice degli appalti, spending review ecc,). Come possiamo credere che siano soggetti autenticamente privati? Il Fatto Quotidiano rileva che le richieste di questi soggetti in cambio della partecipazione al Fondo Atlante siano quelle di maggiore autonomia e minori controlli. Insomma, trasformarsi da burattini parlanti, come Pinocchio, a bambini veri. E ciò che fanno è strumentale a questo obiettivo. Per cui, a loro, della redditività dell’operazione Mps (base di ogni operazione di mercato) non importa molto. Forse non importa nulla. È solo un esempio, ma il Fondo Atlante è semplicemente una versione più grande di questo microcosmo. Cassa Depositi e Prestiti non ragiona in maniera tanto diversa. È pura politica fatta con altri mezzi. E rigorosamente con i soldi degli altri.

Questa è la grande verità dell’operazione di Renzi: si sono scaricate sul pubblico le perdite del sistema Monte Paschi, soprattutto quella parte ottenuta con prestiti ad amici degli amici, mantenendo la quota di equity, ovvero quella ancora vagamente recuperabile, in capo a chi i prestiti li autorizzava. Nessuno paga e nessuno pagherà, di quelli coinvolti. Anzi, si decide di allargare il buco, buttandoci dentro i fondi pensione, i soldi dei libretti postali e le tasse di chi produce. E di chi magari si è sentito rifiutare un mutuo proprio da Mps, perché “non abbastanza solido”. Insomma, ancora una volta ci guadagna la classe politica rossa, pagano i cittadini di tutti i colori ed i mercati ci marciano perché possono continuare a succhiare denaro senza doverselo guadagnare.