“La sinistra vuole un processo ad personam contro Berlusconi”
06 Aprile 2011
Sen. Quagliariello, la Camera con 12 voti in più ha deciso di sollevare il conflitto di attribuzione contro i magistrati di Milano. L’opposizione parla di vergogna. La maggioranza tiene, ma fuori del parlamento la piazza protesta. Come giudica questa giornata?
"La sinistra vuole contro Berlusconi un processo ad personam, senza garanzie di difesa e addirittura senza che gli sia riconosciuto il giudice naturale, che nella fattispecie è il tribunale dei ministri perché l’ipotesi di reato di concussione, contestata nel caso Ruby, è di per sé di natura funzionale. Si è giunti al punto di leggere sui giornali intercettazioni del premier trascritte e depositate agli atti senza autorizzazione della Camera. Il Parlamento ieri ha semplicemente chiesto che vengano riconosciute le sue prerogative".
Il presidente Napolitano ha rassicurato i magistrati: l’autonomia delle toghe è inderogabile. E ha aggiunto che la riforma della giustizia è possibile se rispetta la divisione dei poteri. Lo considerate uno stop alla vostra riforma?
"Tutt’altro! La riforma Alfano mira ad introdurre una sana separazione fra i poteri e un’autentica terzietà del giudizio. Ad oggi, invece, l’autonomia della magistratura si è trasformata in irresponsabilità, la discrezionalità della procedura penale è diventata arbitrio e l’affermarsi della giurisprudenza creativa ha menomato anche il principio della soggezione del potere giudiziario alla legge dello Stato: un tempo i magistrati applicavano le leggi, oggi legiferano attraverso le sentenze. Le parole del Capo dello Stato possono dunque essere interpretate come un invito ad andare avanti, con prudenza e senza prevaricazioni".
Il peso della Lega diventa sempre più forte. Lo si è visto in tutta le gestione della questione immigrazione. Voi del Pdl del Sud non temete di potere pagarne lo scotto?
"Ci troviamo di fronte a una crisi epocale, con un quadro in continuo mutamento, e nessuno si illude di avere ricette risolutive. Ma faccio notare che nelle ultime ore la Lega ha condiviso con il PdL importanti direzioni strategiche, dal rilascio dei permessi temporanei all’impossibilità di meridionalizzare l’emergenza immigrazione. Noi stiamo provando empiricamente a trovare una soluzione per il bene dell’Italia, mentre la sinistra, francamente, non si comprende cosa proponga".
Mantovano ha avuto il coraggio di far sentire le ragioni del Sud e della Puglia. Altri 70 deputati hanno condiviso le sue posizioni. Forse occorrerebbe maggiore coraggio?
"In situazioni come questa bisogna coniugare l’etica della convinzione con l’etica della responsabilità. Ciò che serve è un’incisiva risposta di governo, e mi sembra che la giusta direzione verso la quale si sta andando abbia tenuto nella debita considerazione anche i problemi sollevati dal sottosegretario Mantovano".
La parolaccia del ministro La Russa alla terza carica dello Stato è stata censurata. Molto o troppo poco, come dice l’opposizione?
"Ciclicamente tornano le educande… Nella storia d’Italia non sono mancati momenti di scontro acceso, basti pensare a Pajetta che correva imbracciando tavolini per darli in testa agli avversari, alle tavolette lanciate contro Ruini al tempo della "legge truffa" o, più recentemente, a certi paragoni tra Berlusconi e Hitler. La Russa non ha fatto bene a cedere alla provocazione, ma da qui a farne un caso politico ce ne vuole".
Lei è di formazione liberale. A volte alcune uscite di Tremonti sembrano emergere dai classici dell’interventismo nell’economia del secolo scorso. Cosa ne pensa?
"Il momento storico impone di abbandonare gli schematismi teorici. L’Italia ha il terzo debito pubblico del mondo senza essere la terza economia, e – come ha ricordato il presidente Napolitano – per la prima volta la nuova generazione non è sicura che starà meglio di quella che l’ha preceduta. In questo contesto, è necessario coniugare la tenuta con il mercato. Il ministro Tremonti ha tenuto a posto i conti del Paese in una temperie drammatica. Senza tale premessa, sarebbe impossibile anche solo pensare a rimettere in moto lo sviluppo".
Il Pdl al senato ha presentato una proposta contro il reato di apologia del fascismo. Cosa ne pensa?
"I promotori del disegno di legge non hanno pensato a una iniziativa di tipo ideologico fuori dal tempo e dalla storia. La proposta riguarda una norma transitoria, quindi di per sé destinata a durare per un periodo limitato di tempo, e si inscrive nel solco di una antica battaglia condotta da parlamentari liberali e antifascisti contro i reati di opinione".
(Tratto da La Gazzetta del Mezzogiorno)