La Spagna blocca le indagini sulle vittime della Guerra Civile
20 Ottobre 2008
La decisione del giudice spagnolo Baltasar Garzón di avviare una causa generale per perseguire i crimini del franchismo ha iniziato a suscitare le prime reazioni.
Lo scorso 1º settembre, infatti, il giudice dell’Audiencia Nacional ha reso pubblica la sua decisione di avviare una richiesta formale di informazioni ai ministeri della Cultura, della Difesa e della Giustizia a vari comuni e alle circa 23.000 parrocchie presenti sul territorio spagnolo, “per identificare gli scomparsi a partire dal 17 luglio del 1936 come conseguenza diretta del così detto Alzamiento Nacional (sollevazione popolare contro la Terza Repubblica e il governo franchista), la Guerra civile e il dopoguerra sotto il regime franchista”.
Inoltre, il giudice Garzón ha chiesto a funzionari ed istituzioni di elaborare elenchi dei nomi delle persone seppellite nella Valle de los Caídos (Madrid), di coloro che furono sotterrati nelle fosse comuni spagnole e di tutte le persone che morirono o sparirono durante la Guerra Civile.
La procura dell’Audiencia Nacional ha bloccato, però, l’inchiesta. Secondo il comunicato ufficiale, è stato avviato un ricorso di appello contro la decisione del magistrato di dichiararsi competente in materia. In tali casi, segnala la procura che "la competenza è solamente degli organi giudiziari dei territori dove sono state perpetrate tali atrocità". Inoltre, conclude il pm Javier Zaragoza, "i crimini commessi in questo periodo della storia spagnola rientrano nella Ley de Amnistia dell’ottobre del 1977. Tale norma ha dichiarato esenti da ogni responsabilità penale gli autori di tutti gli atti di scopo politico (…), inclusi i delitti e gli errori commessi prima del 15 dicembre del 1976".
Al contrario, il giudice Garzón considera che i delitti commessi sono compresi nelle fattispecie del Codice Penale del 1932 e, come avvenuto durante il processo di Norimberga contro i criminali nazisti, la clausola Martens di Diritto Internazionale Umanitario permette di giudicare tali atti come crimini contro l’Umanità.
Spetta ora alla sezione degli affari penali decidere sulla questione. In ogni caso, come ricorda la procura, “il ricorso non avrà effetti sospensivi” nei confronti dell’ordine emesso da Garzón che, tra l’altro, comporta l’apertura di 19 fosse comuni in tutta la Spagna. Fra queste, si trova anche la fossa nella quale si trova il corpo del poeta Federico García Lorca.
Il pm ha sottolineato, infine, che la procura non si è mai opposta alla riesumazione dei cadaveri e ha concluso che “spetta alla sezione penale decidere sulle misure idonee, con lo scopo di garantire il rispetto dei principi di legalità e certezza giuridica”.