La Stampa: centrodestra favorito ma molte incognite
02 Febbraio 2008
di redazione
Il centrodestra sembra avere il vento in poppa in vista delle prossime elezioni politiche ma non mancano le incognite sulla strada del ritorno al potere di Berlusconi e dei suoi alleati. Luca Ricolfi dalla prima pagina de La Stampa, traccia il quadro della situazione politica italiana.
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E mette in guardia il centrodestra dal dare per scontato il successo alle urne. “Chi fin da oggi – scrive Ricolfi nell’editoriale ‘I rischi per la destra’ – è sicuro della vittoria di Berlusconi probabilmente sottovaluta alcune incognite”.
In particolare il docente indica quattro nodi: il primo è che “di norma, il consenso per il governo in carica tocca il minimo lontano dalle elezioni, ma poi risale nei mesi immediatamente precedenti il voto”. La seconda incognita secondo Ricolfi sono “i possibili errori di Berlusconi”. In particolare il professore indica l’errore “minestra riscaldata”, esemplificato nella sua analisi dall’attuale rifiuto del leader di Forza Italia di accettare qualsiasi modifica alla legge elettorale – che invece in precedenza aveva auspicato – e di riproporre la stessa alleanza con “Bossi-Fini-Casini, magari rinforzata da uomini come Mastella e Storace”. “Mi sbaglierò – nota Ricolfi – ma questo a me pare un formidabile assist a Veltroni”.
La terza incognita secondo Ricolfi è “l’offerta politica”, che al momento vede i sondaggi fatti con gli attuali partiti. “Ma cosa succederebbe se, nei prossimi mesi, dovessero scendere in campo altri attori? […] Le analisi e gli esercizi di simulazione condotti dagli esperti suggeriscono che il mercato potenziale di eventuali nuove liste sia molto ampio (fra il 10 e il 30 per cento), e che solo la scarsa credibilità e determinazione degli ‘imprenditori politici’ che dovrebbero crearle rendono remota l’eventualità di uno sconvolgimento degli equilibri partitici esistenti”.
Ma l’incognita più grande di tutte – conclude Ricolfi – è il comportamento del partito invisibile degli indecisi, incerti, delusi, stufi, amareggiati, disgustati, arrabbiati, furibondi. […] Oggi siamo propensi a pensare che l’esercito degli indecisi potrebbe infliggere al centrosinistra la più severa lezione dalla catastrofe del ’48. Ma il vento può cambiare in fretta”.
APCOM