La strage di Tolosa (e non solo) mostra che la Francia non è un paese per ebrei

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La strage di Tolosa (e non solo) mostra che la Francia non è un paese per ebrei

21 Marzo 2012

La Francia non è un Paese per ebrei. O almeno finché ci saranno negazionisti protetti dalla rive gauche della politica e dai neo fascisti a la Le Pen, junior e senior. L’ultima strage impestata di antisemitismo è avvenuta a Tolosa, dove un killer ha sparato su un gruppo persone della scuola media ebraica uccidendo un professore, i suoi due figli e un altro bambino. Lo scorso 27 febbraio un uomo (?) di 49 anni fedele discepolo dell’Islam ha tentato di dare fuoco alla figlia ventitreenne che viveva troppo all’occidentale e per di più era amica di un ragazzo ebreo: nel cortile di una casa del 11/o arrondissement di Parigi, il papà immobilizza la figlia le spruzza sugli occhi del gas lacrimogeno e poi le ha rovescia addosso una bottiglia piena di benzina per incendiarla.

La ragazza fortunatamente è riuscita a fuggire e a denunciare il padre alla polizia che il giorno seguente lo arresterà. Meno fortunato è stato Ilan Halimi, un ragazzo ebreo, che nel 2006 è stato rapito e torturato per tre settimane da una banda islamofascista per poi essere gettato a morire in una discarica. Mentre allo Zenith, una delle più grandi sale concerto di Parigi, più di cinquemila persone assistono entusiaste e applaudenti a spettacoli negazionisti, come quelli del comico Dieudonné M’Bala M’Bala.

Dieudonné orbita nello star-system d’Oltralpe, ha recitato anche al fianco di Monica Bellucci in Asterix e Obelix, alle elezioni europee del giugno 2009 si presentò con il partito Lista Antisionista per un’Europa Liberata, è proprietario del Théâtre de la Main d’Or ed è amico personale del noto negazionista Robert Faurisson e di Ahmadinejad che gli procura fondi per produrre film come ‘L’Antisemite’, l’ultima fatica di Dieudonne dove nel trailer appare indossando un’uniforme nazista mentre dice: “Gli ebrei controllano tutto media finanza e politica. Non abbiamo scelta. Dobbiamo sterminarli". Il film è stato presentato come ‘la prima commedia sull’Olocausto’ e gli ha procurato un invito a Teheran per partecipare alla seconda conferenza internazionale ‘Hollywoodismo e Cinema’ a margine del trentesimo festival internazionale del film iraniano avvenuto lo scorso febbraio.

Ahmadinejad ha presentato così il meeting: “Hollywood è lo strumento più potente del sionismo e noi vogliamo accogliere tutte le persone che lo combattono, perché affligge l’industria cinematografica e ne diffonde la falsa propaganda e la totale mancanza di umanità”. Biechi negazionisti come Dieudonné M’Bala M’Bala e dittatori come Ahmadinejad non sono differenti in nulla, sono bestie della stessa razza, come tutto quel pubblico pagante che applaude ai loro show dove viene demonizzato e delegittimizzato l’ebreo singolo e collettivo, lo Stato d’Israele. Secondo il ministero degli Interni francese nel 2011 ci sono stati 389 attacchi antisemiti. Finché ci saranno claquer per tali personaggi o per altri, come la Guida suprema iraniana Khamenei che legittima la distruzione di Israele, il massacro del popolo ebraico e la distruzione dei suoi beni in tutto il mondo, ci saranno molte mani per molte pistole già cariche per sparare contro bambini colpevoli di essere ebrei. Bambini come Arieh e Gabriel, di quattro e cinque anni. O bambine come Myriam di soli otto anni: presa per i capelli dall’omicida di Tolosa prima di spararle a bruciapelo.