La strana logica occidentale su Israele e l’Ucraina

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

La strana logica occidentale su Israele e l’Ucraina

La strana logica occidentale su Israele e l’Ucraina

23 Febbraio 2023

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità una dichiarazione non vincolante in cui esprime “preoccupazione e costernazione” per l’espansione degli insediamenti di Israele in Cisgiordania. La dichiarazione condanna anche la “legalizzazione” degli avamposti israeliani, e riafferma il sostegno dell’ONU alla soluzione dei “due Stati”. Nonché il fermo impegno per una pace duratura e giusta nella regione.

L’adozione della dichiarazione solleva preoccupazioni sulla posizione degli Stati Uniti nella cosiddetta ‘questione israelo-palestinese’. L’amministrazione Biden continua a sostenere la soluzione dei due Stati, mostrando un atteggiamento meno conciliante verso Israele. Il fatto che gli Stati Uniti non abbiano espresso il loro diritto di veto in seno al Consiglio di sicurezza, rappresenta un segnale forte sulla deriva che sta prendendo l’Occidente.

L’ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha risposto duramente alla dichiarazione onusiana. Israele definisce la dichiarazione “unilaterale,” sottolineando che gli Stati Uniti non avrebbero dovuto aderirvi. L’ufficio del primo ministro ha inoltre sottolineato che la dichiarazione nega il diritto degli ebrei a vivere nella loro patria storica. L’adozione della dichiarazione arriva in un momento di forte tensione nell’area.

I palestinesi continuano a denunciare l’espansione degli insediamenti israeliani nella “Area C”. Una violazione del diritto internazionale, secondo la leadership palestinese, e un ostacolo alla creazione di uno Stato di Palestina indipendente. L’Occidente però non sembra porsi il tema della legittimità di questa “leadership palestinese”. I palestinesi non sono interessati a una pace con Israele, ma piuttosto a una pace senza Israele. Fino a quando i palestinesi non saranno disposti a negoziare in buona fede con Israele, non sarà possibile ipotizzare soluzioni come i “due Stati.”

Specialmente se da una parte c’è un insieme di forze antisemite, corrotte, di matrice fascio-islamista e dall’altra il baluardo della libertà in Medio Oriente. Le recenti tensioni politiche in Israele, causate da una riforma giudiziaria che limiterebbe i poteri della Corte suprema, dimostrano la forza della democrazia e del dialogo. La verità è che Israele è un faro di libertà e progresso in una regione instabile e pericolosa. Tutto questo però non viene preso in considerazione dalla comunità internazionale, che invece dovrebbe sostenere e rispettare la sovranità e la sicurezza dello Stato ebraico.

Biden vola a Kiev. I Paesi europei sostengono lo sforzo americano per sostenere la democrazia ucraina. Desta allora dubbi e perplessità la posizione occidentale sugli insediamenti di Israele. Anche lo Stato ebraico lotta da decenni per difendere la democrazia e la propria esistenza in vita. Facendo da argine e scudo al dilagare del fondamentalismo islamico in Europa e in Occidente, sia a livello ideologico che materiale.