La strana passione di Mme Ardant per Monsieur Curcio
25 Agosto 2007
di Daniela Coli
All’inizio del mese la Cassazione ha condannato il Giornale per un articolo di undici anni fa perché criticava l’attentato di via Rasella e non lo definiva un’azione di guerra, come vuole la vulgata antifascista. Ieri una bella attrice francese ha dichiarato in un’intervista di rimpiangere gli anni ’70 e di considerare Renato Curcio un eroe. Nessun giornalista italiano ha avuto il coraggio di chiederle se considera eroi i membri del Fronte di liberazione algerino. Se Fanny Ardant ha perso la memoria, occorre ricordare a lei e a chi ha emesso la condanna contro il Giornale che l’impeccabile eroe della resistenza francese, il generale Jacques Massu, usò contro il terrorismo del Fronte di liberazione algerina metodi di tortura e di repressione che non avevano niente da invidiare a quelli dei nazifascisti. Come è noto, la perdita dell’Algeria si concluse con la Quinta Repubblica, nel ’62 furono amnistiati tutti i reati francesi commessi in Algeria e solo recentemente a 92 anni il generale Massu ha rivelato che durante la repressione furono ammazzati 3000 prigionieri, di avere usato la tortura, di avere partecipato lui stesso a 24 esecuzioni sommarie di membri del FLN e di non esserne per niente pentito. Nessun tribunale francese ha mai processato il generale Massu ( né l’ex presidente Mitterand, né l’ex presidente Chirac sostenitori della lotta contro il FLN ), né gli storici francesi sono mai ricorsi ai tribunali per chiedere di condannare Massu, Mitterand e Chirac. Consigliamo ai magistrati italiani di rivedersi il film di Gillo Pontecorvo La Battaglia di Algeri per imparare la differenza tra un’azione guerra, di guerriglia e di terrorismo. La Battaglia di Algeri è disponibile in dvd. Fanny Ardant dovrebbe spiegarci cosa pensa dei patrioti algerini che lottavano per l