La strana passione di Mme Ardant per Monsieur Curcio
All’inizio del mese la Cassazione ha condannato il Giornale per un articolo di undici anni fa perché criticava l’attentato di via Rasella e non lo definiva un’azione di guerra, come vuole la vulgata antifascista. Ieri una bella attrice francese ha dichiarato in un’intervista di rimpiangere gli anni ’70 e di considerare Renato Curcio un eroe. Nessun giornalista italiano ha avuto il coraggio di chiederle se considera eroi i membri del Fronte di liberazione algerino. Se Fanny Ardant ha perso la memoria, occorre ricordare a lei e a chi ha emesso la condanna contro il Giornale che l’impeccabile eroe della resistenza francese, il generale Jacques Massu, usò contro il terrorismo del Fronte di liberazione algerina metodi di tortura e di repressione che non avevano niente da invidiare a quelli dei nazifascisti. Come è noto, la perdita dell’Algeria si concluse con la Quinta Repubblica, nel ’62 furono amnistiati tutti i reati francesi commessi in Algeria e solo recentemente a 92 anni il generale Massu ha rivelato che durante la repressione furono ammazzati 3000 prigionieri, di avere usato la tortura, di avere partecipato lui stesso a 24 esecuzioni sommarie di membri del FLN e di non esserne per niente pentito. Nessun tribunale francese ha mai processato il generale Massu ( né l’ex presidente Mitterand, né l’ex presidente Chirac sostenitori della lotta contro il FLN ), né gli storici francesi sono mai ricorsi ai tribunali per chiedere di condannare Massu, Mitterand e Chirac. Consigliamo ai magistrati italiani di rivedersi il film di Gillo Pontecorvo La Battaglia di Algeri per imparare la differenza tra un’azione guerra, di guerriglia e di terrorismo. La Battaglia di Algeri è disponibile in dvd. Fanny Ardant dovrebbe spiegarci cosa pensa dei patrioti algerini che lottavano per l
di Daniela Coli