La tassa zombie sui fabbricati agricoli è già morta e sepolta
02 Aprile 2014
di Joe Galt
Era da un po’ che non si sentiva nominare l’Imu. A rinfrescarci la memoria ci ha pensato naturalmente il Pd proponendo degli emendamenti che puntano a cancellare la esenzione Imu sui fabbricati agricoli, una delle cose migliori fatte dall’ex ministro delle politiche agricole e ora capogruppo di Ncd alla Camera, Nunzia De Girolamo. Su questa come su altre questioni dirimenti il Pd continua a mostrarsi bipolare, più che bipolarista. Dice e vota una cosa, poi ne pensa e vorrebbe rivotarne un’altra. Toglie una tassa e cerca d’infilarla sotto il tappeto in zona cesarini.
Il partito di maggioranza – non da oggi – è in stato confusionale: poverino, non riesce proprio a far pace con se stesso. Vale per l’intero pacchetto riforme. Oggi i renziani dicono di voler fare presto, prestissimo, se non cambiano le cose ce ne andremo a casa. Ma sappiamo tutti cosa rallentò l’iter delle riforme del Governo Letta: e prima le vicissitudini dello streaming grillino, poi il Congresso permanente, la storia infinita delle Primarie. Ogni volta ce n’era una per rimandare.
La dialettica interna al Pd, ed è un complimento, non può continuare a bloccare il Paese; l’Italia ha bisogno di completare le riforme avviate dal precedente esecutivo. Ecco perché le rassicurazioni offerte ieri dal ministro Martina non sono sufficienti. La zombie Imu sui fabbricati agricoli va colpita alla testa, metafora un po’ forte ma efficace. Nel merito, intervenga il presidente del consiglio nonché segretario Renzi: prenoti una bella seduta psicanalitica del Pd per farlo guarire dai suoi sdoppiamenti di partito e, da buon direttore d’orchestra, faccia finalmente suonare i democratici all’unisono.