La terra trema in Abruzzo: è stato d’emergenza. Il governo si mobilita
06 Aprile 2009
Una regione in ginocchio. Morti e feriti. Il terremoto che stanotte ha squassato l’Abruzzo lascia dietro di sé terrore e devastazione. Così a L’Aquila, così nei centri più piccoli.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi stamani ha annullato gli impegni istituzionali e si è immediatamente messo in viaggio per L’Aquila ha firmato lo stato di emergenza “ci sono i fondi a disposizione di Berolaso, che può decidere tutte le spese che deve sostenere”. Le spese, ha aggiunto, “non sono però ancora valutabili, si potrà valutare tutto dopo”. Il premier ha anche chiesto ai cittadini di limitare gli spostamenti nella zona colpita dal sisma e ha aggiunto: “Si sta monitorando la situazione, che non richiede delle decisionoi particolari, al di là del decreto che è stato già attuato. Non abbiamo ancora tutti i dati sui danni che il sisma ha potuto provocare”.
“Un disastro, un disastro”. Ripete la frase con tono concitato il senatore abruzzese Filippo Piccone mentre sta raggiungendo i piccoli centri in provincia dell’Aquila per “rendermi conto della situazione. Sto vedendo case ridotte ad un cumulo di macerie, persone per strada. E’ proprio nella zona intorno al capoluogo abruzzese che stiamo cercando di capire l’entità della tragedia”. E’ partito da Roma all’alba appena saputo del terremoto che ha sconvolto la sua regione. “Ci sono problemi grossissimi nei piccoli centri della provincia, ci sono edifici sventrati, gente che ha perso tutto, un vero disastro. Stiamo cercando di capire nel dettaglio l’entità dei danni ma da quello che possiamo vedere la situazione è gravissima. A L’Aquila le vittime sono tante e ci sono oltre centomila persone che non possono rientrare nelle proprie abitazioni. Dappertutto c’è devastazione, una scena agghiacciante. In questo momento stiamo compiendo una perlustrazione nelle zone intorno al capoluogo abruzzese per conoscere la situazione e collaborare con la macchina della Protezione civile e dei soccorsi, ma ripeto, la situazione è veramente drammatica”.
Il presidente della Regione Gianni Chiodi parla di “emergenza” e lancia un appello ai cittadini: “Donate il sangue, abbiamo bisogno della vostra solidarietà per assistere tutti i feriti che in queste ore stanno arrivando negli ospedali”. Danni ingenti anche nella struttura sanitaria del capoluogo: un’ala dell’edificio è crollata e non c’è acqua potabile. Centinaia di persone, alcune con gli abiti lacerati, sotto choc e con ferite di vario genere sono accampate davanti all’ospedale in attesa dei soccorsi.
Gli uomini della Protezione civile coordinati dal responsabile del dipartimento Guido Bertolaso stanno lavorando senza sosta insieme ai vigili del fuoco arrivati da tutta Italia, alle forze dell’ordine e a tantissimi volontari. Intanto il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, ha convocato un vertice operativo presso il Dicastero di Porta Pia per fronteggiare le conseguenze del terremoto. Vi parteciperanno il presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il responsabile della Struttura Tecnica di Missione, il Provveditore alle opere pubbliche dell’Aquila, i vertici amministrativi, il direttore dell’Edilizia residenziale, nonchè il presidente dell’Anas e l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato. «Sono in contatto da stanotte con la Presidenza del Consiglio – ha dichiarato Matteoli, che sarà in mattinata nel capoluogo abruzzese – e stiamo cooperando in modo sistematico con la Protezione civile. Fra le misure che assumeremo anche lo stanziamento di risorse per i primi interventi».