La traduttrice Fbi e il terrorista: l’amore che imbarazza gli Usa
04 Maggio 2017
di Redazione
Daniela Green era stata assunta dall’Fbi per leggere, interpretare e infiltrare la rete mondiale del jihadismo più sanguinario, dell’Isis. Ma in quella rete era rimasta invischiata per amore. Era stato per il suo lavoro di ricerca e di sorveglianza di militanti islamisti, che i superiori le avevano assegnato due account di Skype aperti da un ex rapper afrotedesco, Denis Cuspert, fuggito in Siria dalla Germania.
Denis Cuspert, in Siria cambiò il nome in Abu Talha al-Almani, scagliando minacce contro l’Occidente e comparendo anche in video con la testa mozzata di un uomo. Ma la passione ebbe la meglio sul lavoro.
Aveva un’autorizzazione ad accedere ai file top secret la donna che nel 2014 lasciò gli Stati Uniti per volare in Siria e sposare il militante dell’Isis su cui doveva indagare. La Cnn racconta per la prima volta la storia di come la traduttrice finì per legarsi troppo all’uomo di cui stava seguendo le orme.
La 38enne Greene capì nel giro di poche settimane di avere compiuto un errore e tornò negli Stati Uniti, dove fu arrestata immediatamente e acconsentì a collaborare con le autorità. Si dichiarò colpevole di falsa testimonianza sul terrorismo internazionale, finendo, poi, per scontare solo due anni di carcere: rilasciata la scorsa estate.
Il caso della Greene ha manifestato tutta la vulnerabilità dell’Fbi.