La trave e la pagliuzza: per Saviano la colpa di De Luca non è comprare voti, ma non istallare qualche telecamera

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La trave e la pagliuzza: per Saviano la colpa di De Luca non è comprare voti, ma non istallare qualche telecamera

20 Novembre 2016

Succede che il Fatto Quotidiano lancia uno di quegli scoop che scottano – perché si tratta di qualcosa che osa toccare il caro premier -, succede che l’Occidentale lo riporta, e succede che, dopo due giorni, nessuno dei grandi  quotidiani ha parlato del misfatto. La stampa tace. Come nelle migliori dittature. È domenica mattina e, ‘toh, finalmente qualcun altro si scomoda. Ci ha pensato Saviano su Repubblica. Meno male!’. E invece no, manco per niente. Il nostrano paladino della legalità, lo scrittore a cui va riconosciuto il merito di aver raccontato di camorra – ‘perché come lui mai nessuno’ – (davvero?!?), l’uomo che è diventato per antonomasia il narratore di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato nel Bel Paese, l’uomo che del ditino alzato ha fatto il suo stendardo, oggi, ci ha adatto una bella lezione: il ditino, per le clientele del Partito Democratico, non si alza, punto fine della storia, arrivederci, ciao. 

Nel pezzo di oggi su Repubblica ci ha insegnato una volta per tutte che esistono argomenti di cui si può parlare – le offese alla Bindi e la condanna di Cosentino sono “ok” – ma di De Luca e di quello che è emerso dalle intercettazioni da brividi – provare per credere –, proprio no. “Per me De Luca impresentabile resta, non alle elezioni ma davanti ai suoi elettori, davanti agli italiani e ai cittadini campani, per la mancanza di consapevolezza del suo ruolo e l’incapacità di comprendere che il territorio su cui come governatore agisce, dà a termini come «infame» e a espressioni come «si dovrebbe ammazzare», significati precisi, che quotidianamente trovano una declinazione pratica”, scrive il buon Saviano. Di certo, quindi, le colpe del governatore della Campania non sono individuabili nell’intenzione di contraffare l’esito di una tornata elettorale. Quella è robetta. Non stiamo parlando mica delle sorti di una Paese intero? Mica in ballo c’è la modifica della Costituzione?

Saviano ci ha insegnato che comprare i voti è meno grave di dire “infame”. Ma, soprattutto, che le “clientele” sono certamente l’ultimo dei peccati di un governatore che  – è scritto sempre nel suo articolo – ancora non ha provveduto ad istallare le telecamere videosorveglianza al Quartiere Sanità. Ma che scherziamo?! Grazie Saviano perché ci hai regalato, finalmente, l’ordine delle priorità in politica. Grazie per l’ennesima lezione di legalità e giustizia. Gli elettori frodati da Renzi e Co. ti saranno sempre grati.