La Turco minaccia i medici: Dicano grazie

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La Turco minaccia i medici: Dicano grazie

La Turco minaccia i medici: Dicano grazie

17 Novembre 2007

All’indomani della manifestazione di protesta dei medici, il ministro della Sanità Livia Turco assicura: “Io mi impegnerò per la rivalutazione dell’indennità di esclusività del rapporto ma mi aspetto un forte plauso dai medici per l’attività del governo”.

A margine di una tavola rotonda sui temi dell’alimentazione organizzata dall’Istituto agrario Giuseppe Garibaldi di Roma, la Turco ha commentato lo sciopero annunciato dai medici pubblici e lanciato un monito: “Il plauso e me lo aspetto presto, altrimenti sarà difficile proseguire il dialogo su altri temi”.

In tutto sono 135.000 medici, veterinari e dirigenti della sanità pubblica che scioperano per l’intera giornata del 26 novembre contro la finanziaria 2008, a causa della mancanza di risorse per il contratto 2008-2009, le norme per i dirigenti precari del Ssn, detrazioni fiscali per il lavoro dipendente, e, non per ultima, la rivalutazione della indennità di esclusività.

Secondo il segretario nazionale dei medici della Cgil, Massimo Cozza è la norma dell’obbligo di esclusività del rapporto di lavoro per i primari del servizio pubblico la leva che dovrà permettere di risolvere nella legge Finanziaria l’adeguamento della indennità ai medici pubblici. Per Cozza “adesso Prodi e TPS non hanno più alibi neanche per la rivalutazione della indennità di esclusività”.

L’esclusività di rapporto nel collegato alla finanziaria, insieme alla legge sulla libera professione già approvata in agosto “consentono – spiega Cozza – la possibilità di voltare pagina negli ospedali e nei servizi territoriali, a vantaggio della maggioranza dei medici che vogliono lavorare solo nella sanità pubblica, e dei cittadini che vi si rivolgono. Oggi infatti, perfino un primario o un direttore di dipartimento, può tranquillamente superare la nuove norme sulla libera professione intramoenia, che dovranno essere attuate in tutte le aziende entro febbraio 2009, scegliendo l’extramoenia, cioè la possibilità di poter operare anche nel privato senza alcuna regolamentazione. Questa giusta scelta politica sulla esclusività della Ministra Turco – da estendere a tutti i dirigenti medici a partire da coloro che hanno responsabilità gestionali – deve però trovare riscontro in tutti i componenti del Governo, a partire dal Presidente del Consiglio Romano Prodi e del Ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa, con l’impegno delle risorse necessarie per la rivalutazione della specifica indennità. Anche loro erano presenti al Cdm, non hanno alibi”.

Fatto sta che i giovani neolaureati in medicina italiani sono sempre più sul piede di guerra. “Stanchi di non essere ascoltati”, proseguono la loro battaglia con il ministro dell’Università e della ricerca Fabio Mussi, e annunciano, dopo la protesta di ieri a Roma, nuove manifestazioni nei prossimi giorni. Chiedono lo spostamento della data dei concorsi di specializzazione, fissata a gennaio 2008. A promettere nuove iniziative di protesta è Federspecializzandi, convinta che la data fissata dal ministro Mussi “farebbe perdere un anno di lavoro a 5.000 giovani medici, dal momento che esclude i ragazzi che si sono laureati a luglio e ottobre 2007, che conseguiranno l’abilitazione alla professione solo a febbraio 2008”.

In piazzale Kennedy a Roma, si era tenuta una manifestazione della Federspecializzandi: l’ultimo grido d’allarme per un disastro tutto all’italiana del ministro Mussi.

Come abbiamo sottolineato con un articolo dedicato all’argomento il problema, sollevato sia dal sindacato degli specializzandi che dal Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, oltre che da numerose rappresentanze studentesche, sta nel fatto che un’intera generazione di laureati in medicina (del luglio ed ottobre scorsi) rischia di dover attendere tra i 19 ed i 20 mesi per poter accedere alla specialità.

Il ministro oggi ha ribadito la sua volontà di affrontare il problema nel passaggio dalla Camera al Senato della legge finanziaria. “Mi auguro però – ha aggiunto – che i medici, nel momento in cui proclamano uno sciopero, dato che hanno detto di avere a cuore il sistema sanitario nazionale, sappiano apprezzare le misure messe in campo dalla Finanziaria 2008 che aumentano le risorse per i livelli essenziali di assistenza e danno maggiore attenzione al servizio sanitario. Senza un sistema pubblico solidale e coeso – ha concluso il ministro – anche le professioni mediche ne risentono».