La valorizzazione delle risorse Toscane è la priorità delle Popolari
01 Settembre 2010
Secondo le più recenti stime economico-finanziarie, nel 2009 il PIL della Toscana ha subito una significativa riduzione del 5% su base annua, un dato pressoché in linea con quello nazionale. Tra i comparti produttivi maggiormente colpiti, quello manifatturiero ha fatto registrare una caduta delle vendite e dei livelli di produzione superiore al 15%, interessando, in particolare, le imprese di minori dimensioni, dell’artigianato e della moda. Nel settore agricolo, il calo della produzione, scesa oltre il 10%, ha riguardato in modo particolare le produzioni cerealicole, diminuite di oltre il 40%.
Per effetto della minore domanda estera, le esportazioni sono calate di circa il 9% e gli investimenti sono stati ridimensionati, riducendosi di oltre il 15%, trascinando verso il basso sia i comparti delle costruzioni che dei servizi. Le conseguenze della crisi si sono registrate anche sull’occupazione, che, nel secondo semestre del 2009, ha fatto registrare un significativo calo, pari all’1,2%; contemporaneamente, il tasso di disoccupazione è salito dal 5,1 al 5,8%.
Di fronte ad uno scenario così pesante, le Banche Popolari, fortemente radicate nella regione con 19 istituti appartenenti alla Categoria per un totale di 500 sportelli pari ad una quota di mercato, nella regione, del 20%, hanno intensificato in Toscana le loro politiche fondate sulla qualità delle relazioni con la clientela e su un modo di “essere e fare banca” orientato a strategie di crescita di lungo periodo in ogni area economico-territoriale.
La vicinanza ed il rapporto fiduciario con la clientela da parte del Credito Popolare, trova un concreto riscontro nei dati più recenti relativi al mese di aprile 2010, in cui il totale degli impieghi alle imprese è cresciuto del 5,7%. Nel dettaglio, l’incremento degli impieghi è stato dell’1,6% per le imprese minori e del 6,6% per le altre imprese. L’aumento contenuto degli impieghi alle PMI si spiega con il maggior ristagno della domanda nei confronti delle imprese minori durante la crisi che rende più difficile un più rapido ritorno agli standard produttivi precedenti.
Il connubio positivo fra Banche Popolari e clientela è testimoniato, inoltre, dall’evoluzione dei mutui, cresciuti sempre nel mese di aprile del 30,6% rispetto a dodici mesi prima, a conferma di come il rapporto con le famiglie, la valorizzazione delle aree territoriali e la conoscenza delle esigenze della clientela, rappresentino tuttora il valore aggiunto e la caratteristica distintiva della Categoria, assieme alla conferma dell’efficacia dei capisaldi della Cooperazione Bancaria, quali solidarietà e localismo.
La vocazione al localismo rappresenta, infatti, la vera anima delle Banche Popolari, elemento portante della loro crescita e tratto univoco della loro identità. In un periodo di incertezza economica, e nella prospettiva di una prossima ripresa, l’attenzione nel consolidare il proprio radicamento e nel trasferire la robustezza che da esso deriva a vantaggio della comunità rappresenta un asset sicuramente primario per la crescita economica del territorio e della comunità toscana.
La reazione alla difficile congiuntura, unita alla peculiarità di banche del territorio, ha permesso al Credito Popolare di incrementare quantitativamente e qualitativamente i rapporti con la clientela nella regione, dimostrandosi interlocutore affidabile che pone al centro dell’attività lo sviluppo della realtà locale, nella quale opera e a cui è strettamente legata.
Gli obiettivi conseguiti in termini di capacità organizzativa e conoscenza dei diversi ambiti operativi hanno permesso alle Banche Popolari di offrire alla propria clientela un più articolato e reale aiuto e, contemporaneamente, di favorire l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali attraverso il sostegno di tutti i portatori di interessi, migliorando, conseguentemente, le prospettive delle imprese affidate.
*Segretario Generale, Associazione Nazionale fra le Banche Popolari