La Verità è in edicola, Belpietro: “Quotidiano senza padroni”
20 Settembre 2016
“La Verità debutta oggi,” scrive nel suo primo editoriale Maurizio Belpietro, direttore e fondatore del nuovo quotidiano che oggi sbarca in edicola al costo di un euro, “ma in realtà la sua data di nascita non è il 20 settembre. L’inizio della storia che ha portato alla fondazione del giornale che avete tra le mani risale ad alcuni mesi fa, al 17 maggio, giorno in cui alla direzione di Libero si è registrato un brusco ‘avvicendamento’”. Belpietro ricorda dunque la sua “estromissione” da Libero, che “un problema lo pone e non è privato, ma pubblico”.
“Può un presidente del Consiglio incarognirsi a tal punto per le critiche e le notizie pubblicate da pretendere la testa del direttore del giornale che quelle critiche ha stampato?”, si chiede Belpietro, che aggiunge: “Sbaglierebbe però chi pensasse che questo giornale nasca solo per occuparsi di Renzi e delle molte ombre che lo accompagnano. La Verità, non avendo né padroni né padrini (i finanziatori sono giornalisti, piccoli imprenditori e professionisti, senza che nessuno abbia la maggioranza o una quota in grado di influenzare la redazione), s’incaricherà di raccontare ogni notizia di pubblico interesse, senza curarsi che questa dispiaccia a qualcuno di destra o di sinistra o anche di centro”.
Della nuova impresa editoriale – che vede tra le firme Giampaolo Pansa, Mario Giordano, Luca Telese – Belpietro parla anche in una intervista al Corriere della Sera: “Mi rivolgo agli elettori in generale avendo alle mie spalle soltanto le mie idee. Vanto il fatto di essere diventato direttore del Giornale senza avere mai conosciuto Berlusconi e quando serviva l’ho criticato” e insiste “mi sono fatto licenziare due volte da due diversi editori proprio perché ho voluto dire la mia anche quando ha dato fastidio a qualcuno”.
Scrive Stefano Lorenzetto in un articolo apparso sempre oggi sul quotidiano: “Non è stato facile scegliere La Verità come testata. Il precedente più celebre e controverso, La Pravda (Verità, in russo), sconsigliava vivamente di adottare questo nome” ma “alla fine è parso il modo migliore per rinnovare ogni mattina il contratto ideale che ci lega ai lettori, riaffermando il nostro onesto tentativo quotidiano di raccontare proprio questo, La Verità. E abbiamo concluso che le facili ironie sarebbero state il miglior propellente per farci conoscere in giro senza dispendiose campagne pubblicitarie”.
“Ci voleva un pugno nello stomaco”, aggiunge Lorenzetto, che ricorda come la scelta della testata è stata innanzitutto un omaggio postumo a Letizia Leviti, l’inviata di Sky Tg24 morta lo scorso 23 luglio, che in un suo messaggio aveva detto ‘Il nostro lavoro è Verità’. Lorenzetto ricorda che, durante un incontro con Ernesto Galli della Loggia, quest’ultimo “all’udire quel nome, La Verità, ha esclamato stupefatto: ‘Che bello'”. E ancora: “Da Cesare Lanza mi sono sentito dire la stessa cosa: ‘La Verità è una gran bella testata’. Con un’aggiunta: ‘Da sola vale 10.000 copie'”. Insomma, auguri anche da parte nostra al nuovo quotidiano e come Occidentale siamo orgogliosi di vedere anche la nostra testata nello spazio web destinato al lancio de La Verità.