La visita di Gasparri in Abruzzo è la dimostrazione che il Pdl è compatto
24 Novembre 2010
Occupazione, sicurezza, infrastrutture, ma soprattutto politica e una conferma di lealtà e fiducia da parte dei cittadini teramani alla coalizione di centrodestra.
E’ stata più di una semplice visita quella del senatore Maurizio Gasparri in Abruzzo. E’ stata una dimostrazione di unità e compattezza, segno evidente che l’eco della proposta finiana non è neppure arrivata in queste zone, dove, nei giorni scorsi, il capogruppo Pdl al Senato ha incontrato le istituzioni locali e provinciali, davanti ad un’affollata sala in Val Vibrata. Un incontro, organizzato dal vicecapogruppo Pdl alla Regione, Emiliano di Matteo, che è servito a fare il punto e a porre le basi per il futuro.
Sono stati affrontati temi importanti, per la gente e per la classe dirigente locale. Il territorio teramano chiede sicurezza e lavoro, come ha sottolineato il senatore Paolo Tancredi, coordinatore provinciale del Pdl, rinforzando le parole del sindaco e sottolineando lo scatto d’orgoglio di molte realtà industriali locali che stanno superando la crisi. Di qui la necessità di dotare il territorio di infrastrutture, rimediando agli errori delle vecchie classi politiche, che non hanno saputo tutelare il futuro dei propri cittadini. “Oggi, però – ha sottolineato Tancredi – la Val Vibrata ha una rappresentanza nuova, una dirigenza giovane e con grande voglia di fare”. Parole confermate dai senatori Filippo Piccone e Fabrizio di Stefano, rispettivamente coordinatore e vice del Pdl abruzzese. Entrambi hanno ammesso gli errori della vecchia classe dirigente che non ha saputo cogliere le trasformazioni che stavano avvenendo sul territorio.
“La Val Vibrata – sottolinea Piccone – avrebbe avuto bisogno di investimenti e di lungimiranza, che invece sono mancati”. Di Stefano, inoltre, non ha perso l’occasione per lanciare una stoccata a Gianfranco Fini, colpevole di aver portato il paese ad una fase di stallo. Ad ascoltare, con attenzione, il senatore Gasparri, che ha quindi ricordato la coraggiosa opera portata avanti dal presidente della regione, Gianni Chiodi, impegnato in una difficile opera di risanamento e di taglio agli sprechi dell’Abruzzo. Con risultati tangibili: il debito è infatti sceso del 12,5% attestandosi a 3,5 miliardi, contro i 4 del 2008. Chiodi ha poi affrontato anche la questione del terremoto per ribadire che i soldi ci sono: “ho pronti nel cassetto 1,5 miliardi e ci sono 11mila cantieri avviati”.
“Quanto agli alberghi è stato pagato il 77%. Per gli interventi dei privati è compito dei sindaci: aspettiamo i piani di ricostruzione e siamo pronti a finanziarli”. Chiodi non ha risparmiato critiche anche al conduttore di Annozero, Santoro, a proposito della manifestazione che si è svolta all’Aquila nei giorni scorsi: “ho chiesto di essere invitato – ha precisato -, ma nessuno mi ha risposto”.
Parole condivise da Maurizio Gasparri che a tal proposito ha giudicato vergognoso il comportamento del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente. Il senatore del Pdl ha poi affrontato una serie di argomenti, ricordando in primo luogo i risultati ottenuti dal governo, soprattutto sul fronte della lotta alla criminalità organizzata ed ha assicurato di essere pronto al voto se in tale direzione dovesse condurre il Parlamento dopo l’appuntamento del 14 dicembre. Gasparri ha risposto alle richieste dei cittadini teramani, su sicurezza – sottolineando l’importanza degli accordi con Gheddafi e i risultati della politica estera di Berlusconi – su infrastrutture e lavoro.
Sul futuro politico del centrodestra, Gasparri non ha dubbi e ha lanciato un appello alla coerenza: “o va avanti questo governo o si torna alle urne. Rimettere in gioco forze politiche fallite e partiti perdenti è un reato”. E sempre rivolgendosi a Fini. “ora fa un comizio al giorno – ha ironizzato – forse per recuperare i tanti che non ha fatto perché, diceva, sono presidente della Camera”.