La Winter School si è chiusa con un occhio rivolto al domani

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La Winter School si è chiusa con un occhio rivolto al domani

La Winter School si è chiusa con un occhio rivolto al domani

17 Gennaio 2011

Federalismo e il ministro Giorgia Meloni. Sono stati loro i più “votati” in assoluto della seconda edizione della Winter School. Non hanno avuto dubbi i ragazzi: sono stati l’entusiasmo e la determinazione del ministro della Gioventù e le lezioni sul tema del federalismo, in particolare quello fiscale, i momenti più ricordati di questa esperienza che si è conclusa ieri, nel migliore dei modi, con una giornata sulla neve, nella bella stazione di Ovindoli, tra slalom, sole e un’ottima polenta.

Insieme ai ragazzi, a raccogliere impressioni e a tracciare un bilancio finale, il vicepresidente vicario del Pdl al Senato e presidente onorario della Fondazione Magna Carta, Gaetano Quagliariello, il senatore Paolo Tancredi e i consiglieri regionali Federica Chiavaroli e Riccardo Chiavaroli.

Dopo una mattinata trascorsa sulle piste, è stato il momento del pranzo quello delle riflessioni finali e delle considerazioni. Che sono iniziate dal più giovane in assoluto tra gli studenti della Winter, Omar di appena 18 anni, ma con le idee ben chiare. “E’ stata un’esperienza molto formativa – ha affermato – soprattutto per il confronto con i politici, che per la prima volta mi sono apparsi in una veste completamente nuova”. Perché presenti non tra polemiche e discussioni lontane dalla quotidianità, ma con parole attente alla sensibilità e alle aspettative dei ragazzi.

“Abbiamo ricevuto stimoli, soprattutto culturali – ha aggiunto Omar, che nonostante la sua giovane età riveste già il ruolo di presidente degli studenti del Pdl – che ci hanno aiutato a confrontarci tra di noi. E posso dire che non è affatto vero che siamo distratti e staccati dalla politica. Ho conosciuti tanti ragazzi che come me sono impegnati, in politica ma anche nel sociale, nelle associazioni di volontariato, nei movimenti studenteschi. In tanti crediamo veramente in quello che facciamo e abbiamo voglia di cambiare. Per questo ho apprezzato il discorso del ministro Meloni, che ha dimostrato di avere fiducia in noi e nelle nostre possibilità”.

Dello stesso parere Paolo, per il quale il contatto diretto con i docenti e i politici intervenuti ha rappresentato un momento di crescita importante, al pari dello scambio con i giovani. “Abbiamo condiviso idee, esperienze. Credo che il ruolo della Fondazione Magna carta sia stato fondamentale in Italia, perchè ha posto le basi culturali del pensiero di centrodestra, senza complessi di inferiorità con altre cultura politiche. I temi politici, inoltre sono stati molto sentiti da noi ragazzi, anche per la ricorrenza dei 150 anni dell’unità d’Italia. Soprattutto il federalismo”.

“In un certo senso – ha poi aggiunto Massimo – l’esperienza della Winter School ci ha aiutato ad aumentare la nostra autostima. Dal confronto continuo con gli altri, con i relatori, con i politici ci siamo trovati a confrontiamo realmente anche noi stessi, con la nostra preparazione, con le nostre idee e questo ci aiuta a comprendere meglio la nostra sensibilità politica e culturale, le nostre potenzialità. Tutto diventa più reale e anche temi che ci sono sempre sembrati distanti, sono diventati più semplici da capire. Ho apprezzato molto le analisi di De Vergottini e Antonini che hanno affrontato, seppur da angolature diverse, il tema del federalismo”.

“Tanti dei temi dibattuti in questi giorni – ha confermato Daniela – per noi sono rimasti fino a ieri confinati nei titoli dei quotidiani o nei servizi dei telegiornali. Invece si tratta di tematiche che entrano nella nostra vita di tutti i giorni, senza che nemmeno ce ne rendiamo conto. Credo che grazie alla Winter sarò una cittadina più consapevole e guarderò la politica con occhi diversi perchè mi sembrerà meno distante e complessa”. Giudizi entusiasti, quindi dai ragazzi e in qualcuno, anzi, il rammarico di aver avuto poco tempo per approfondire alcune tematiche, per discuterne meglio con il vicino di corso o per rivolgere una domanda in più ai docenti. “Queste tre giornate sono trascorse troppo in fretta – è il commento di Arcangelo – e forse non abbiamo avuto abbastanza tempo per confrontarci meglio tra di noi. Anche perchè abbiamo ricevuto spunti davvero interessanti. Ho apprezzato le parole del presidente Chiodi, che ha spronato la nostra regione a guardare al futuro con ottimismo, nonostante le grandi difficoltà che ha affrontato e che ancora dovrà affrontare. Ma abbiamo imparato che i risultati si ottengono solo con il duro lavoro. Per questo siamo pronti a impegnarci, già da oggi. Per preparare il nostro domani”.