
L’abbraccio della Bonino a Giachetti

04 Aprile 2016
A Roma e a Milano i Radicali saranno presenti alle elezioni con il loro simbolo ma nella Capitale corrono con la lista di Roberto Giachetti, candidato del Pd per il Campidoglio che conserva la tessera del partito radicale. “Facciamo la nostra offerta politica a Giachetti, in cui confido molto e che riteniamo il piu’ adatto per la sua storia di tenuta in valori e principi”, dice Emma Bonino durante una conferenza stampa convocata nella storica sede del partito di via di Torre Argentina.
Sembra che i radicali si preparino a fare da ala al candidato dem, ma alla conferenza stampa mancava non soltanto il vecchio leader storico, Marco Pannella, ma anche i suoi fedelissimi, da Maurizio Turco alla Bernardini.
C’è quindi chi ha suggerito trattarsi di un’iniziativa sostenuta più che altro dalla Bonino, da sempre assai più filo-Pd di Pannella, che invece ha fortemente voluto mantenere, nel corso della sua storia politica, una caratterizzazione autonoma e irriducibilmente “diversa”, mai totalmente riconducibile a uno schieramento: basta ricordare le trattative con la destra e la sinistra alla vigilia di ogni tornata elettorale, puntando su singoli obiettivi condivisi e non su questioni di appartenenza o vicinanza ideologica. Emma Bonino invece ha un’estrazione politica diversa, non di marca liberale, e negli ultimi tempi le sue divergenze con Pannella sono venute a galla in modo eclatante. Eppure la stessa Bonino, nonostante abbia sempre avuto, rispetto al suo leader, una maggiore affinità con la sinistra, fu nominata commissaria europea da Berlusconi, grazie alla capacità pannelliana di non schiacciarsi mai su un’alleanza prevedibile.
Nella conferenza stampa Bonino si e’ detta “convinta che la nostra storia nelle funzioni di governo sia una garanzia. E dico ai romani: pagatevi il lusso di avere i radicali al governo, votateli, perche’ sono una garanzia di buon governo.” La mossa dei radicali viene dopo l’incontro delle settimane scorse tra Giachetti, Renzi e Pannella. Con un Pd diviso e un candidato “minore”, di scarso appeal, a quanto pare gli spin dem continuano l’operazione di riverniciata di Giachetti puntando sul suo passato radicale, visto che su temi come aborto, eutanasia, unioni civili e adozioni gay, il candidato ha sempre rivendicato la sua appartenenza.
Ma il problema di Giachetti è comunque recuperare a sinistra, anche nel proprio partito, ed è a questa attività che il candidato Pd si è dedicato negli ultimi tempi. L’accordo con i radicali della Bonino è utile anche in questa chiave: da tempo il Pd è diventato un partito radicale di massa, e gli elettori dem che non riconoscono Renzi (e il candidato sindaco, come è noto, è un rensiano doc) come un campione autentico della sinistra, saranno rassicurati dalla presenza di radicali nelle liste per Giachetti sindaco.