L’Abruzzo brilla per innovazione grazie al consorzio delle imprese
24 Gennaio 2013
Le idee, preziose intuizioni che brillano per inventiva, rappresentano oggigiorno il “bene di lusso” per eccellenza per la rarità che le contraddistingue e per la pigrizia delle menti, rassegnate a sentir parlare sempre e solo di crisi. Non a caso le felici intuizioni che hanno rivoluzionato la nostra quotidianità sono avvolte quasi sempre da un alone di mistero e da una miriade d’interrogativi che affascinano e confondono al contempo. Come si può aver anche solo concepito di racchiudere in un oggetto piccolo e leggero come uno Smartphone così tante funzioni, fornendoci il passepartout che spalanca la mente ad un flusso d’informazioni difficilmente quantificabile, nel giro di così pochi secondi? Ci siamo posti il quesito? Il vero motore dell’economia della conoscenza in cui le diverse discipline, la scienza e l’arte sconfinano sempre più l’una nella sfera dell’altra e tutto pare sfumare in una realtà indefinita, multidimensionale e sistemica sono proprio le idee, che si nutrono di dettagli, di un moto perpetuo di ricerca spinta oltre ogni possibile previsione ed immaginazione. Stimolare la caccia alle idee, mettendo al servizio della ricerca risorse e strumenti idonei e funzionali è una prerogativa.
La medicina dimostra che il progresso- frutto di intuizioni felici, della combinazione "fortunata" di sostanze racchiuse in quella che pare una semplice provetta, ma che in realtà è il risultato di complesse e meticolose ricerche, ci possa aprire il varco alla cura di mali che minano la nostra stessa esistenza. Questo ad avvalere ancor di più la tesi per cui l’unico “motore di ricerca” davvero insostituibile dei nostri tempi- che né la scienza, né la tecnologia potranno mai oscurare- è il cervello umano, altamente specializzato nella “caccia alle idee”, se allenato da studio e ricerca ed ispirato da una fervida immaginazione, a tratti persino un po’ bizzarra.
L’Abruzzo si rivela nuovamente pioniere, secondo un’analisi condotta dal Sole 24 ore. Questa volta non si parla di risanamento dei conti, né di ridimensionamento di costi della politica e del gettito fiscale, bensì d’investimenti destinati ad un settore di punta per il progresso del territorio, la ricerca e l’innovazione. Con lo stanziamento di ben 80 milioni di euro, si piazza in cima alla classifica italiana per investimenti nel settore. Perfettamente in linea con le direttive europee, si rivela ancora una volta lungimirante ed avanguardista.
“Siamo la prima regione d’Italia per investimenti nei settori della ricerca e dell’innovazione”-ha esordito il Governatore Gianni Chiodi nel corso della presentazione del polo chimico-farmaceutico nella sede di Confindustria l’Aquila, specificando come quella cifra si sommi ai 100 milioni destinati alla ricostruzione per ricerca e sviluppo, precedentemente stanziati. Cinque le direttrici da seguire per rilanciare il tessuto economico e sociale del cratere. Valorizzare il polo chimico-farmaceutico creato su iniziativa di Capitank e Regione Abruzzo, consolidare il prezioso giacimento della ricerca scientifica internazionale rappresentato dal progetto “Gran Sasso Science Institute”, puntare sul potenziamento viario ed infrastrutturale con una rete di collegamento fra attività produttive e tessuto nazionale, finanziare i contratti di sviluppo ed infine creare un Centro Mondiale della Sicurezza Alimentare nel capoluogo abruzzese.
Il consorzio delle imprese, nato in regione grazie all’utilizzo dei Fondi Fesr, è stato il primo importante passo per contrastare gli effetti della crisi industriale. Ora nel mirino c’è l’obiettivo di stimolare l’indotto, orientando la filiera verso la competitività e l’innovazione, favorendo il lancio di progetti di ricerca e sviluppo fattibili ed affidabili così da superare-almeno in parte-le problematiche che soffocano la crescita in loco. Costi elevati dell’energia ed oneri fiscali disincentivano i flussi d’ investimento e molto spesso determinano la delocalizzazione delle sedi di produzione, minando alla radice competitività e sviluppo del sistema industriale nazionale. Un network che colleghi aziende, istituti specializzati in ricerca e mondo dell’università è possibile soluzione per snellire accordi di collaborazione ed agevolare l’accesso ai finanziamenti europei,che nel lungo periodo si traducono in esternalità positive e valore aggiunto per il territorio.
E’ proprio per questo che la società consortile Capitank ha sollecitato l’adesione e la partecipazione di 36 aziende del settore,fra cui spiccano le 4 maggiori case farmaceutiche in Abruzzo: Dompé, Menarini, Sanofi e Alfa Wassermann, che collaboreranno attivamente con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, centri di ricerca, il Consorzio Mario Negri Sud e COTIR e con Università degli Studi di Chieti – Pescara e l’Aquila. Una collaborazione intersettoriale fra mondo della chimica, della farmaceutica, della logistica e dell’informatica che consentirà all’Abruzzo di progredire nel campo della conoscenza proprio grazie ai copiosi investimenti destinati a ricerca ed innovazione.