L’Abruzzo favorisce lo sviluppo non rinunciando ad investire nelle Pmi
01 Febbraio 2011
di V. F.
Innovazione e sostegno alle piccole e medie imprese. E’ questa la chiave di volta del futuro dell’Abruzzo e il governo regionale ci sta puntando dritto. Lo aveva assicurato il presidente della Regione, Gianni Chiodi. E oggi i dati gli danno ragione. Lo dice anche il Sole 24 Ore, che ha stilato proprio nei giorni scorsi una speciale graduatoria secondo la quale l’Abruzzo è l’ottava regione in Italia che ha previsto in bilancio più risorse finanziarie in favore delle Piccole e medie imprese per innovazione, reti d’impresa e accesso al credito. In particolare, per l’Abruzzo, la dote finanziaria ammonta a 80 milioni di euro in favore del sostegno alle reti delle Pmi dei settori agro-alimentare, automotive ed elettronica, aiuti alle Pmi innovative hi-tech, incentivi per la fusione di consorzi fidi per migliorare la capacità di accesso al credito delle Pmi.
“Si tratta di un dato rilevante – ha fato notare il presidente Gianni Chiodi – che dà la misura di quanto questo governo regionale voglia investire nei settori innovativi portati avanti dalle Pmi. Sotto questo aspetto il raffronto con le altre regioni ci conforta, in ragione anche delle difficoltà finanziarie del nostro bilancio regionale. L’avere previsto la somma di 80 milioni di euro per le Pmi, tra le più alte rispetto alle altre realtà regionali, non fa altro che rafforzare l’idea di sviluppo che ha in mente questo governo che considera la forza delle Pmi in chiave di innovazione, rete d’impresa e accesso al credito la strada migliore per far ripartire l’economia e l’occupazione in Abruzzo”.
Sulla stessa linea il vicepresidente della Regione Abruzzo, Alfredo Castiglione che ha sottolineato come “pur essendo l’Abruzzo una piccola regione con risorse inferiori rispetto alle altre, si sta distinguendo per la bontà della progettualità della politica a favore dello sviluppo economico, con logiche diverse rispetto a quelle del passato. Tali investimenti vanno, infatti, a rafforzare ancora di più la necessità di superare la logica dei consorzi industriali per indirizzarsi verso quella legata alle reti d’impresa ed ai poli d’innovazione”.
Del resto proprio in questa direzione va anche l’importante accordo che nelle scorse settimane la Regione Abruzzo ha proposto alle parti sociali e a tutti i soggetti del partenariato economico e sociale, con l’obiettivo di risanare, riformare e sviluppare. E’ il “Patto per lo sviluppo” che tra le altre cose si propone proprio di ricorrere a “procedure fortemente innovative” per favorire lo sviluppo economico.
L’Abruzzo, dunque, sulla scia delle regioni più “virtuose”, si prepara, e in attesa della riforma nazionale degli aiuti alle imprese che entrerà in vigore il prossimo anno, non rinuncia ad investire. E in prospettiva nazionale il dato abruzzese assume connotati importanti. Perché, come fa notare il presidente Chiodi, a parte regioni come Lombardia (398 milioni), Puglia (300), Lazio e Piemonte (200) “i nostri risultati sono uguali a quelli dell’Emilia Romagna, che ha un tessuto economico di Pmi molto più sviluppato rispetto al nostro, molto superiore a quello delle Marche (27) e si distanzia di poco rispetto a regioni a Statuto speciale, Friuli Venezia Giulia (164) e Sicilia (140), e a regioni che hanno diversa capacità di Pil nazionale, Toscana (99) e Veneto (92). Sono dati, quindi, che ci spingono ad andare avanti nella convinzione che in questo comparto la strada intrapresa sia la migliore”.
L’innovazione del resto è la condizione necessaria, per le imprese, per recuperare competitività sullo scenario globale e di pari passo è necessario facilitare sempre di più l’accesso al credito. Per questo, conferma Castiglione, “siamo impegnati a valorizzare il ruolo della politica economica regionale attraverso un maggior sostegno alla ricerca industriale, all’innovazione, alla cultura delle imprese coinvolte attraverso una nuova modalità di ricerca di alleanze strategiche, nonché attraverso una maggiore efficienza del mercato finanziario”.
Con gli occhi bene aperti anche a quanto succede all’estero, dove, per supportare le imprese più innovative, si sta diffondendo il modello del voucher. Il Piemonte ha già iniziato, prevedendo l’assegnazione di “buoni” alle Pmi, erogati in occasione di fiere internazionali, per la copertura di eventuali spese di promozione.