L’Abruzzo sfida la crisi su occupazione e ammortizzatori sociali. E vince

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L’Abruzzo sfida la crisi su occupazione e ammortizzatori sociali. E vince

11 Novembre 2011

di V. F.

Due goal in uno stesso giorno. Anzi tre. Se si aggiunge l’importante risultato della sospensione delle tasse per le popolazioni colpite dal terremoto. Perché l’occupazione in Abruzzo è aumentata del 3,1% nei primi sei, difficili, mesi dell’anno. Dati che emergono dall’aggiornamento congiunturale dell’Economia di Bankitalia e che vanno a braccetto con la notizia arrivata dal ministero del Welfare che ha comunicato all’assessore al Lavoro della Regione Abruzzo, Paolo Gatti, la firma dell’accordo per lo stanziamento di ulteriori 20 milioni di euro, da parte del Governo, da utilizzare per gli ammortizzatori sociali in deroga a favore dei lavoratori abruzzesi.

Misure importanti dunque, che dimostrano da un lato la capacità della regione di generare sviluppo, dall’altra la fiducia conquista nei confronti del governo. I risultati positivi in termini di occupazione hanno riguardato maggiormente donne e lavoratori dipendenti. Il tasso di disoccupazione si è ridotto dall’8,8% all’8,3% allineandosi al dato medio nazionale e risultando sensibilmente inferiore al 13,6% del Mezzogiorno. Ma non è tutto, perché si è registrata una diminuzione anche nel ricorso alla Cassa integrazione guadagni (Cig), diminuita del 12% rispetto ai primi sei mesi del 2010, ma che rimane nel complesso su livelli ampiamente superiori a quelli precedenti la crisi.

Positivo il commento di Luigi Bettoni, direttore della filiale della Banca d’Italia dell’Aquila: "Il dato sull’occupazione- dice – insieme all’automotive della provincia di Chieti che tiene praticamente da solo in piedi il commercio estero abruzzese (80% export), sono i dati positivi dell’aggiornamento congiunturale”. “L’Abruzzo è tornato a camminare sulla strada giusta – ha poi affermato il presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano. L’aumento dell’occupazione del 3,1% nei primi mesi dell’anno, la diminuzione del 12% della Cassa integrazione guadagni (Cig) rispetto ai primi sei mesi del 2010 e l’aumento delle esportazioni grazie all’automotive della Provincia di Chieti sono indicatori che ci fanno guardare con fiducia sul futuro economico della regione. Naturalmente – continua Pagano – la strada che dobbiamo percorrere e’ ancora lunga e tortuosa; è necessario, infatti, attivare immediatamente politiche di sviluppo economico mirate a rafforzare la crescita del tessuto produttivo abruzzese".

Per quanto riguarda, invece, gli stanziamenti arrivati dal ministero del Welfare, soddisfazione èp stata espressa dall’assessore Gatti: “Sul lato delle politiche passive – ha affermato Gatti – la collaborazione con il Governo e la sintonia, che caratterizza il confronto con le parti sociali, hanno garantito finora la tenuta del sistema imprenditoriale e sociale della Regione. Siamo riusciti ancora una volta in un momento difficilissimo, ad ottenere questa ulteriore e considerevole provvista economica. Anche sul fronte delle politiche attive il governo regionale sta facendo molto, proseguendo a investire con convinzione, sia fondi nazionali che risorse europee, sugli incentivi assunzionali. Nel 2010 queste politiche hanno prodotto oltre 2.700 nuovi posti di lavoro.

L’acuta crisi economica e finanziaria a livello globale ed europeo, che vede l’Italia dall’agosto scorso in una particolare fase di sofferenza, ha prodotto un evidente deterioramento del grado di fiducia degli imprenditori, depotenziando il loro orientamento agli investimenti e alle assunzioni’. ‘La Regione – ha precisato – ritiene però opportuno riconfermare, al mondo imprenditoriale abruzzese, l’utilizzabilità delle risorse messe loro a disposizione. Confido che gli imprenditori abruzzesi sappiano cogliere queste importanti opportunità, facendo prevalere un lucido coraggio ad uno sterile disfattismo. ‘Con questo spirito – ha terminato l’assessore – abbiamo concluso le procedure dei progetti ‘Lavorare in Abruzzo 2’, che ha consentito a oltre 400 abruzzesi di ottenere un’assunzione a tempo indeterminato, e ‘Formazione continua per le imprese medie e grandi’ e deciso di utilizzare le risorse ancora disponibili sia nazionali, che comunitarie, ripubblicando a breve i relativi bandi’.