L’Abruzzo si fa coraggio e punta al Brasile

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L’Abruzzo si fa coraggio e punta al Brasile

28 Giugno 2012

Appena qualche giorno fa la notizia della nascita di Abruzzo sviluppo Spa, un’agenzia regionale che ha l’obiettivo di dare impulso e slancio alle politiche industriali regionali e ora l’annuncio che la regione è pronta a conquistare il principale mercato Bric per il settore agroalimentare. Non c’è campo che possa restare inesplorato, tante e varie sono le possibilità di sviluppo della regione: basta saperle valorizzare. E così l’Abruzzo si presenta in grande spolvero alla Fiera Brazil di San Paulo, forte dell’apprezzamento, ormai acquisito, delle eccellenze locali. Una missione organizzata dal Centro Estero delle quattro Camere di Commercio, in collaborazione con la regione.

Fiducia nelle proprie produzioni ma anche un pizzico di incoscienza, perché presentarsi davanti ad un mercato come quello brasiliano può fare paura a molti. “Un mercato da grandi numeri – come ha sottolineato il presidente del Centro Estero, Daniele Becci – ma soprattutto dagli elevati ritmi di crescita. Una realtà imparagonabile alla nostra e che tuttavia manifesta grande attenzione rispetto ai nostri prodotti”. E così, parte la missione. Non senza prima aver adeguatamente “preparato” le aziende italiane. Che già dal mese di febbraio, infatti, hanno avuto l’opportunità di partecipare ad un seminario che ha consentito di ascoltare direttamente dai brasiliani potenzialità e strategie di sviluppo.

E così, in dieci hanno deciso di partecipare alla fiera di San Paolo e in cinque alla missione economica. I settori sono i più diversi, con un occhio di riguardo alla tecnologia. "Perché il Brasile? E’ un mercato emergente, il più importante del sud America – ha dichiarato Antonio Mancini della "Madama Oliva" – e per noi in particolare rappresenta un nuovo mercato. Sicuramente sarebbe stato più complicato, forse impossibile approcciarlo senza l’efficace sostegno del Centro Estero che – evidenzia – in Abruzzo funziona ed è per noi un punto di riferimento costante, ci consente di arrivare dove da soli non ce la faremmo".

Ad evidenziare punti di forza e criticità nell’approccio al mercato brasiliano è stato il Segretario generale della Camera di Commercio italiana a San Paolo, Francesco Paternò, durante un incontro con alcune aziende abruzzesi. "I vostri prodotti e le vostre potenzialità possono diventare un ancora italiana in Brasile – ha dichiarato – occorre capacità nello smuovere la politica protezionista, senza farsi influenzare dalla simpatia che naturalmente il Brasile genera. In Brasile non ci si improvvisa – ha spiegato – è necessaria un’attenta analisi delle dinamiche di mercato. E’ un Paese capace di compiere salti tecnologici enormi e di avere straordinaria fantasia nella gestione delle attività. Ma ha ancora delle grandi deficienze – ha sottolineato – come l’edilizia – oppure il paradosso della povertà che guarda inerme i primati del suo Paese : si colloca tra le prime sette economie mondiali, possiede la più diversificata base industriale dell’America Latina ed il più moderno sistema bancario al mondo, oltre ad un avanzato sistema di telecomunicazione. Insomma, il più alto tra i Paesi in via di sviluppo negli ultimi 4 anni, con una notevole partecipazione del capitale straniero nelle attività nazionali”.

Quanto basta per avere la tentazione di tirarsi indietro. Ma l’Abruzzo, forte del supporto istituzionale, ha mostrato il suo carattere. Il contrario, sarebbe stata un’occasione persa. Lo ha confermato anche l’assessore regionale alle Politiche agricole, Mauro Febbo: “L’Abruzzo ha un gran vantaggio, quello cioè di poter fornire un ottimo rapporto qualità prezzo su tutta la vasta gamma delle nostre eccellenze. Per noi il Brasile rappresenta una grande scommessa, e ci siamo presentati come una regione compatta ed ambiziosa".