L’addio di Becchi: nazareno segreto tra Pd e 5 Stelle
05 Gennaio 2016
L’ex ideologo di M5S, Paolo Becchi, se ne va. In una intervista con Formiche.net, Becchi dice che "il Movimento 5 Stelle si sta trasformando in un partito ibrido e ha stretto con il Pd un nuovo patto dopo quello del Nazareno facendo da stampella al governo Renzi". Per Becchi il "nazareno" tra grillini e piddini è stato santificato dalla elezione dei giudici della Corte costituzionale, patto che viene "tenuto segretissimo tanto che chi ne parla viene ricoperto di insulti in rete, ma questa è la sostanza".
Secondo Becchi, il nuovo asse tra Pd e M5S lo si vedrà sulle unioni civili. "Sulla votazione del ddl Cirinnà ci sarà l’accordo tra Renzi e l’M5S, il quale finisce così a fare nuovamente da stampella al governo, quando invece sarebbe andato incontro a grosse difficoltà". Becchi prosegue spiegando che M5S farà da stampella anche sullo ius soli e magari sulla eutanasia. "Non rendendosi conto che in questo modo si fa soltanto il gioco di Renzi". Per Becchi, Grillo è sempre più lontano e assente da M5S, lui stesso, secondo il professore, "un ologramma" come nel discorso al web di fine anno.
Grillo "è stato sconfessato dal vicepresidente della Camera addirittura sul Financial Times, al quale Luigi Di Maio ha detto che loro non sono favorevoli all’uscita dell’Italia dalla Nato come invece ha sostenuto Grillo". Becchi attacca anche sulla recente espulsione della Fuksia: "indubbiamente c’erano motivazioni valide e l’obiettivo sarebbe stato raggiunto ugualmente, ma non c’è stata nessuna assemblea dei parlamentari con voto poi ratificato dalla rete. Ormai regna l’arbitrio". Becchi ha cancellato la sua iscrizione al movimento il 31 dicembre scorso.
"Non sono nella testa di Beppe, e non so se questo suo progressivo farsi da parte sia sintomatico di un po’ di delusione anche da parte sua, ma e’ sempre piu’ politicamente assente. Ha fatto un discorso di fine anno che era uno spot pubblicitario al suo spettacolo, un intervento teatrale nel quale dice che tutti siamo ologrammi ma, ahime’, è diventato un ologramma pure lui. Forse era inevitabile che il Movimento si istituzionalizzasse, ma il sogno è finito", aggiunge.
Becchi infine parla anche delle amministrative: "Prendiamo le elezioni amministrative: dove si può vincere ma si ha paura di farlo e magari non lo si vuole proprio, come a Roma, si sceglie di seguire l’intero e impegnativo percorso democratico per la selezione delle candidature con non so quanti passaggi in rete, facendo mostra di questo dispiegamento di energie per la democrazia diretta. Dove invece si vuole lottare per vincere davvero, il candidato e la lista vengono blindati e imposti dall’alto come accaduto con Massimo Bugani a Bologna". Ecco il partito ibrido, sospeso tra ideali di rottura del passato e la logica partitica del presente.