L’Aia, G7 senza la Russia. Dopo le sanzioni servono armi alla Ucraina
25 Marzo 2014
di redazione
Ieri riunendo il G7 il presidente americano Obama ha detto che le sanzioni contro la Russia colpiranno l’economia del Paese e faranno sentire le loro conseguenze. Contemporaneamente, l’Ucraina ritirava le sue truppe dalla Crimea, conquistata in pochi giorni dalle truppe russe dopo il referendum che ne ha sancito la indipendenza. L’asse transatlantico fra Washington e Londra sembra rinsaldarsi, con la richiesta di sospendere Mosca dal G8 e il congelamento chiesto da Cameron per il prossimo vertice previsto l’estate prossima a Sochi. Isolamento e sanzioni sembrano i due obiettivi delle cancellerie occidentali, quelle meno dialoganti con Putin, ma teniamo presente che lo zar ha schierato 20 mila uomini, compresa artiglieria ed elicotteri da combattimento ai confini della Ucraina. La Nato ha anche lanciato l’allarme sui movimenti di truppe russe in Transnistria. Cosa daranno gli USA e l’Europa agli ucraini minacciati? Sostegno finanziario, si è detto. Ma per arginare la Russia con una seria politica detentiva occorre armare l’Ucraina, come hanno chiesto i leader di Kiev per adesso senza trovare risposta. Putin in questa partita capisce solo l’uso della forza: le armi all’Ucraina per il momento potrebbero bastare. Qualsiasi ricaduta nella inazione che ha permesso l’invasione della Crimea metterebbe probabilmente e ulteriormente a rischio l’unità territoriale Ucraina.