L’aids per 69% italiani non fa più notizia, solo il 4,8% lo teme

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L’aids per 69% italiani non fa più notizia, solo il 4,8% lo teme

30 Novembre 2008

Per il 69% degli italiani l’Aids non fa più notizia e solo il 4,8% ha paura di essere infettato. Nel 1991, a dieci anni esatti dalle prime notizie sull’Aids, gli italiani che mettevano al primo posto tra le loro paure la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita erano uno su cinque, il 21% della popolazione. A far più paura dell’Aids c’erano solo la droga, con il 53,4% e la criminalità organizzata con il 45,5%.

Dopo diciassette anni, secondo quanto rilevato da un sondaggio della SWG (Società di di ricerche di opinione e di mercato di Trieste) svolto in occasione della Giornata Mondiale Aids del 1 dicembre, per conto di Network Persone Sieropositive (NPS) a fare dell’Aids la prima delle proprie preoccupazioni sono rimasti solamente 4,8 italiani su cento (nel 2007 erano addirittura lo 0,6%).

Questo il dato forse più emblematico dell’indagine, condotta su un campione di mille persone per sondare la percezione degli italiani nei confronti dell’Aids, insieme al livello di informazioni e conoscenze sulla malattia, fino alle eventuali modifiche nei comportamenti sessuali che la presenza dell’Aids potrebbe avere indotto. I risultati evidenziano che l’Aids non fa più paura, nonostante si sappia che è una malattia che può condurre alla morte, perché non riguarda più "noi", ma gli altri, gli abitanti dei paesi in via di sviluppo in primo luogo e poi gli "altri" di casa nostra, gli omosessuali, i drogati, le prostitute e gli immigrati. Per questo di fatto si fa poco o nulla per evitarlo perché si ritiene che sia un problema di altri e mai nostro.

Potrebbe essere questa la ragione secondo la quale il 69% degli intervistati ha dichiarato che l’Aids non fa più notizia. Inoltre, nonostante gli italiani pensino che l’Aids sia la terza causa di morte nel Mondo (in realtà solo il 4,9% dei decessi nel Mondo sono causati dall’Aids), a temerla come malattia, sono rimasti solo 6 italiani su 100 contro il 41% che pone il cancro in cima ai propri timori o il 12% che teme più di ogni altra patologia la demenza senile.

Una conferma del fatto che il "problema riguarda sempre qualcun altro" sta anche nel confronto tra i dati delle risposte al questionario riguardanti le abitudini sessuali. Mentre il 64% degli intervistati ritiene che l’Aids abbia modificato la vita sessuale delle persone, portandole a comportamenti più responsabili, solo il 25% degli italiani ha dichiarato di aver modificato le "proprie" abitudini sessuali.