L’ambasciatore lituano invia una lettera di protesta all’Occidentale
02 Marzo 2010
Gentile Direttore,
Nel suo quotidiano “L’Occidentale” oggi è apparso un articolo (“La nuova diplomazia europea è già finita nel caos” di Michele Marchi) che contiene informazioni sull’ex ministro degli Affari Esteri della Repubblica della Lituania, Vygaudas Ušackas, non corrispondenti a verità.
D’accordo con principi dell’etica giornalistica e la legislazione italiana, La preghiamo di correggere tale informazione con quanto segue:
“Il Comitato Parlamentare lituano ha condotto un’inchiesta sul presunto trasporto e confinamento nel territorio della Repubblica lituana di detenuti dalla Central Intelligence of the United States of America” (CIA). Durante l’indagine, il Comitato non ha riscontrato alcuna prova che la prigione della Cia dove erano detenuti sospetti terroristi si trovava in Lituania. D’altro canto, l’inchiesta parlamentare ha rivelato che erano state predisposte le condizioni necessarie affinché tale prigione venisse creata.
Il Comitato ha stabilito che, in effetti, gli aerei della CIA erano atterrati in territorio lituano; che erano state determinate le condizioni per impedire i controlli di frontiera e della dogana e per mettere in atto azioni non controllate; che c’erano dei presupposti adeguati per l’arresto dei detenuti; che le autorità della SSD (State Security Department lituano, ndt) non hanno mai informato nessuno degli alti funzionari del Governo o dello Stato sugli obiettivi o sui contenuti del progetto di cooperazione con i relativi partner.
Non c’è alcuna evidenza che le persone siano state arrestate nelle condizioni sopra descritte. Ciò significa che, invece di discutere sulle accuse di violazione o meno di diritti umani, bisognerebbe evidenziare che i funzionari lituani erano pronti a violare le leggi della Lituania. Per maggiore chiarezza, la Procura della Repubblica si è offerta di avviare un’inchiesta per scoprire se i funzionari lituani hanno oltrepassato o hanno abusato delle loro funzioni.
L’ex ministro degli Esteri Ušackas non è mai stato implicato nell’inchiesta parlamentare lituana sulla presunta presenza di strutture detentive della CIA in Lituania. Il Governo di Vilnius è completamente convinto che Ušackas possieda le qualità diplomatiche, l’esperienza politica e l’integrità personale richieste per rappresentare con successo gli interessi europei in Afghanistan”.
Auguro per il suo quotidiano il maggiore successo che, a mio parere, è possibile solo con la pubblicazione di informazioni responsabili e affidabili.
Cordiali Saluti,
Petras Zapolskas
(Ambasciatore della Repubblica della Lituania in Italia)
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Gentile Ambasciatore,
premetto che il giudizio da me espresso sulle competenze in materia di politica estera, e in particolare sulle questioni afgane, dell’attuale ambasciatore Ue in Afghanistan Vygaudas Usackas rientra nell’orizzonte delle mie opinioni personali e credo che questo possa essere ascritto al novero della libera espressione giornalistica.
Al contrario appartiene all’ambito dei “fatti” la riconosciuta competenza del suo predecessore, l’italiano Ettore Sequi, già ambasciatore italiano a Kabul per quattro anni e nominato da Solana a luglio 2008 ambasciatore Ue in Afghanistan. In questa fase di “passaggio delle consegne” è perlomeno legittimo avanzare qualche dubbio sulla scelta dell’avvicendamento.
Per quanto riguarda la frase incriminata, credo si tratti di questa: “avulso alle dinamiche dell’area e addirittura sospettato di aver collaborato con la Cia tra il 2002 e il 2006 per la detenzione illegale di prigionieri afgani a Vilnius”. Prendo atto delle sue puntualizzazioni e ammetto, senza alcun problema, che il termine “sospettato” possa dare adito anche ad interpretazioni malevoli.
Concludo invitandola a controllare questi link e a verificare quanto notizie ben più “tendenziose” di quelle da me riportate siano comparse su ben più autorevoli e conosciuti media europei.
http://it.euronews.net/2010/02/22/un-lituano-l-inviato-speciale-ue-in-afghanistan/
http://bruxelles.blogs.liberation.fr/coulisses/2010/02/catherine-ashton-se-prend-les-pieds-dans-le-tapis-des-nominations.html
http://www.ft.com/cms/s/0/0d43226c-06b2-11df-b426-00144feabdc0.html
http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article7037010.ece
Cordiali Saluti,
Michele Marchi