L’amore ai tempi del divorzio deve essere più responsabile

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L’amore ai tempi del divorzio deve essere più responsabile

07 Agosto 2010

“Prima era amore eterno, fondato sulla famiglia che era indissolubile, oggi è amore più consapevole, in cui emerge il diritto dei singoli componenti ad essere felici”. Ad affermarlo è Annamaria Bernardini De Pace, avvocato e scrittrice, nell’ambito de “Gli incontri del Melograno” promossi dalla Fondazione Magna Carta. La celebre matrimonialista ha parlato di un tema quanto mai attuale “L’amore ai tempi  del divorzio”. Secondo i dati Istat dei giorni scorsi, dal 1995 al 2008 le separazioni in Italia sono aumentate del 101%, i divorzi del 61% e i matrimoni sono diminuiti del 57%. Ma che sta succedendo alla coppie italiane?

“Non è la coppia che non funziona”, ha spiegato la Bernardini De Pace, “la vita dura di più e la figura della donna, più emancipata, causa spesso crisi perché gli uomini ne diventano invidiosi. Comunque non è vero che si divorzia più facilmente. Le separazioni comportano sempre dolore e difficoltà, ma rappresentano un  momento di verità che, anche se tragico, è un valore”.

Una delle principali cause della crisi matrimoniale riguarda l’aspetto economico. “Tra le mie ultime battaglie”, ha continuato Bernardini De Pace, “vi è proprio quella dei patti prematrimoniali, utili perché rappresentano una sorta di statuto familiare. Ad esempio oggi non esiste più la cosiddetta “dote” e nel momento in cui ci si sposa c’è reticenza a palare di danaro e invece la maggior parte dei matrimoni poi cade proprio per questo motivo. E allora perché non stabilire a priori un’autoregolamentazione?” I matrimoni poi, ha continuato, vanno in crisi anche per le ingerenze dei suoceri, poiché la coppia spesso continua ad appoggiarsi alla famiglia d’origine.

Sulle coppie omosessuali.  “Posto che i gay sono in quella situazione di limbo del non vietato ma non permesso e per fare qualsiasi cosa devono essere autorizzati, per quelli che sono i principi dello Stato io trovo giusto spiegare loro che anche con le norme di diritto civile possono organizzarsi in assenza di una legge che per ora non c’è (o meglio, la legge c’è ma non è interpretata come dovrebbe essere). Posto che non è possibile per ora sposarsi, si possono però usare le norme del codice civile per fare un contratto quando decidono di vivere insieme. Quindi, come chi si sposa  pensa già ad un’ipotesi di divorzio, allora bisogna pensare al momento in cui l’amore finisce e bisogna dividersi tutti i problemi che riguardano la casa, chi l’affitta, chi la compra. Gli omosessuali hanno diritto ad essere riconosciuti e la loro non è un’organizzazione bizzarra della vita”.

Non è mancato poi un passaggio sui vari Pacs, Dico e Cus, i contratti sulle coppie di fatto o di unione solidale. “Non sono d’accordo su nessuno dei tre. Creano confusione ed è un modo per far entrare i diritti della coppia gay dalla porta di servizio quando esiste un portone che è quello della legge basato sulla parità dei diritti che è molto più dignitoso”.

Negli ultimi dati Istat sono emersi anche dei dati sulle separazioni fra gli over 60. “Sono quelli che definisco divorzi grigi. Avvengono nelle famiglie benestanti e i protagonisti non sono certo i pensionati Inps. A volte sono le mogli a volerlo, stanche dei tradimenti del marito o i mariti che perdono la testa per giovani donne che pretendono poi di essere legittimate”. E a proposito di divorzi in politica? “Sono contro il tradimento in assoluto”, ha concluso Bernardini De Pace. “Fini ha tradito e quindi lo considero colpevole. Non gli darei l’affido condiviso dei figli che invece consegnerei a Rosy Bindi”.