L”anatra zoppa’ che potrebbe destabilizzare il Consiglio comunale
09 Maggio 2012
Il nome del nuovo sindaco si conoscerà solo fra due settimane, quando si voterà per il ballottaggio tra Rosa Iorio e Ugo De Vivo. Ma, dopo i risultati del primo turno, il Consiglio comunale di Isernia ha già praticamente un volto. Nessuno dei candidati alla carica di primo cittadino è riuscito a ottenere più del 50 per cento delle preferenze, quindi nessuno è stato eletto direttamente. Ma per le liste il discorso è stato diverso. Quelle che sostenevano la corsa di Rosa Iorio ce l’hanno fatta, hanno toccato quota 58 per cento. Quanto è bastato per far scattare il premio di maggioranza e permettere così di occupare i 20 (qualcuno sostiene 21) posti in Consiglio comunale dedicati alla maggioranza (12 per l’opposizione, forse 11). A prescindere dal sindaco. Si tratta del preludio alla possibile situazione definita in gergo elettorale come “anatra zoppa”, quella condizione in cui un primo cittadino può anche trovarsi davanti a un Consiglio comunale controllato da forze politiche a lui avverse. Nel caso in cui al secondo turno vincesse il candidato del centrosinistra, De Vivo, l’anatra zoppa prenderebbe forma.
Nel frattempo, si procede con i calcoli relativi alla distribuzione dei seggi, che devono tenere conto di numerose variabili e richiedono, quindi, molto tempo per una definizione ufficiale. Ma per adesso già si possono fare nomi degli eletti. Sono tanti gli esponenti che confermeranno la propria permanenza in Consiglio, a cominciare da molti candidati del Pdl. Gianni Fantozzi e Raimondo Fabrizio, ad esempio, sono stati i più votati ed essendo uscenti resteranno per altri 5 anni sui loro scranni. Insieme a loro altri 5 pidiellini tra i quali – se dovesse perdere il ballottaggio – siederà naturalmente anche Rosa Iorio. Se invece lei dovesse conquistare la poltrona di primo cittadino libererà un posto per Celestino Voria, un veterano della politica isernina, da decenni in Consiglio comunale. Quattro sono invece gli eletti per l’Alleanza per il Molise, una lista composta per gran parte da giovani. Tre i posti per l’Udc e per “Progetto Molise”, due per l’Alleanza di Centro, uno per l’Udeur e uno per Grande Sud. Sul versante del centrosinistra, invece, sono tre i seggi per il Partito democratico e tre per l’Italia dei Valori, uno per la lista “Isernia che vorrei”, uno per Sinistra ecologia e libertà, uno per Fli – cioè il candidato sindaco Raffaele Mauro (unico, oltre ai due al ballottaggio, che ha superato lo sbarramento) – e due per la lista civica “Mauro Sindaco”.
La lunga sfida per il ballottaggio parte, però, già da oggi. Queste due settimane saranno decisive, per le segreterie dei partiti, per riformare alleanze che si credevano ormai perse e recuperare rapporti che sembravano ormai logori. Tutti gli occhi sono, ovviamente, puntati sul bacino di voti di cui dispone Raffaele Mauro. L’ex presidente della Provincia ha raggranellato un ragguardevole 11,61 per cento di consensi, guidando due liste (Futuro e libertà e la lista civica che porta il suo nome). Sembrerebbe il naturale alleato del Pdl, ma è anche possibile – a causa di schermaglie pre-elettorali con i dirigenti azzurri – che il leader della lista dia indicazioni di voto diverse ai propri elettori cercando, ad esempio, di convogliare i propri voti su De Vivo. In quel caso si tratterebbe di indicazioni che potrebbero, però, anche essere inutili, dal momento che il turno di ballottaggio, in una città piccola come Isernia, da sempre sfugge alle logiche di “apparentamento”. E potrebbero configurarsi come controproducenti, perché porterebbero un ex An a sostenere il Partito democratico. Un atteggiamento che a molti potrebbe apparire come ingiustificabile.
I cittadini, molto probabilmente, sceglieranno un candidato o l’altro a prescindere da chi è stato votato al primo turno e persino indipendentemente dalla propria simpatia politica. Qui potrebbe giocare un ruolo fondamentale l’esperienza politica che ha già alle spalle Rosa Iorio. Il suo 45 per cento del primo turno (cioè 15 punti percentuale in più di Ugo De Vivo, fermo al 30) è un buon segnale che la fa partire con ottime chance di vincere la partita. Per il momento qualunque ipotesi di distribuzione dei voti sarebbe un semplice esercizio numerico, ma da qui a poche ore il dibattito sugli accordi e sulle alleanze tornerà prepotentemente all’ordine del giorno.