L’appello di Fiamma Nirenstein: “Il sindaco rinunci al sostegno della Flotilla anti-israeliana”
05 Ottobre 2012
di A.R.
"È con estrema preoccupazione e sconcerto che apprendo che il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha concesso il patrocinio del comune all’Associazione “Ship to Gaza Sweden”, legata al movimento Freedom Flotilla che organizza la missione della nave Estelle per forzare il blocco navale che Israele chiede di rispettare in risposta ai ripetuti atti ostili che giungono dal territorio amministrato da Hamas". E’ il commento di Fiamma Nirenstein, vice presidente della Commissione esteri alla Camera, alla decisione di De Magistris di appoggiare l’imbarcazione pro-Palestina che vuole forzare il blocco navale effettuato da Israele contro Hamas.
Si tratta, dice, di "un’organizzazione integralista islamica nella lista dell’Unione Europea delle organizzazioni terroriste che domina interamente il territorio di Gaza ed è devota alla distruzione dichiarata dello stato d’Israele e di tutti gli ebrei". Dunque, per Nirenstein, "cercare di portare aiuto a Gaza compiendo l’atto ostile dell’uso di vie non certificate equivale senza ombra di dubbio a un gesto di folle ostilità contro l’esistenza stessa di Israele".
La nave Estelle è giunta ieri nel porto di Napoli, come ultima tappa del suo viaggio alla volta di Gaza per portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese. Un’iniziativa sostenuta dal comune che, sul suo sito web, ha pubblicato da alcuni giorni il link della Freedom Flotilla, "organizzazione – prosegue Nirenstein – che sostiene nel suo manifesto la delegittimazione di Israele e che annovera tra i suoi sostenitori associazioni caratterizzatesi negli anni per le loro posizioni estremiste ed antisemite quali Guerrillaradio, Infopal e Terra Santa Libera".
"Memore del disastro cui ha portato la propaganda antisraeliana della precedente Flottilla, la Mavi Marmara, alla quale tra gli altri aveva aderito anche l’Organizzazione non governativa turca Insani Yardim Vakfi (IHH) che ha legami certificati dalla polizia turca stessa con gruppi radicali islamici militanti come Hamas e al-Qaida, chiedo molto accoratamente al Sindaco De Magistris di rinunciare all’impresa perché la sua solidarietà nei confronti della Flottilia equivale a solidarizzare con gli attacchi terroristici compiuti da Hamas, e questo non deve essere permesso ad una città importante, grande e cara al cuore di tutti gli italiani come Napoli".
"Reputo opportuno ricordare al Sindaco – conclude – che se intende fornire aiuto umanitario alle popolazioni di Gaza lo può fare utilizzando i regolari accessi del valico di Kerem Shalom, per cui Israele ha investito più di 80 milioni di dollari per renderlo più efficiente, o del valico di Erez dai quali dalla prima metà del 2012 sono transitati 37.405 camion portando 993.700 tonnellate di merci e da dove solo nei mesi di settembre e agosto sono transitati 644 camion per trasportare circa 17 mila tonnellate di merci, tra cui medicinali, cibo, laterizi, prodotti per l’agricoltura e l’industria. Sicchè, l’utilizzo di passaggi regolari consentirà ai destinatari dei doni di goderne come previsto senza che questo metta in pericolo, con importazioni improprie, la vita di bambini israeliani, che non possono andare a scuola perchè i missili provenienti da Gaza distruggono la loro vita e quella delle loro famiglie giorno dopo giorno."
Dal Comune, la replica è arrivata da parte del consigliere comunale di Napoli Pietro Rinaldi: "Stupiscono – dice – le parole dell’onorevole Nirestein innanzitutto perché dimostra di parlare solo per partito preso e poi perchè tra i consiglieri che hanno finanziato la Freedom Flotilla ci sono anche tantissimi consiglieri del suo partito che nell’ultima seduta del consiglio comunale di Napoli (3 ottobre) hanno volentieri dato il loro contributo economico".
Forti critiche all’iniziativa sono arrivate dall’associazione Italia-Israele: "Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris – afferma Giuseppe Crimaldi, presidente dell’associazione – è ricaduto in tentazione: la propensione evidentemente tutta a senso unico, che il primo cittadino dimostra di nutrire per i palestinesi e per chi li governa (Hamas) lo ha indotto a patrocinare e addirittura a farsi armatore della nave che tra qualche giorno rischia di provocare un nuovo incidente internazionale nelle acque del Mediterraneo". Piuttosto, dice Crimaldi, «ci saremmo aspettati una parola per la Siria e per il suo martoriato popolo. Ma, nella guerra civile scatenata da Assad, Israele non c’entra, e dunque è meglio pensare a cose propagandisticamente più appetibili".