L’apporto culturale del commento di Emma Marrone contro il nuovo libro di Benedetto XVI
25 Maggio 2020
Lo scorso 4 maggio è rimbalzata su molti siti la notizia di un attacco polemico ad opera di Emma Marrone contro il Papa Emerito Benedetto XVI. Il tutto è andato in scena sul profilo instagram della cantante la quale, ha postato un secco “meglio che sto zitta”, accompagnando un articolo del Corriere della Sera che riportava le anticipazioni del nuovo libro di Benedetto XVI uscito in Germania – in Italia arriverà a settembre – e anticipate dal sito Lifesite News.
In questa nuovo e acutissimo volume il Papa emerito indaga il grande inganno delle ideologie apparentemente umanistiche, che minacciano la Chiesa e di conseguenza il ministero petrino: si tratta di un testo nel quale vengono usate espressioni forti come “il potere spirituale dell’Anti Cristo” diffuso nella nostra società, ma di cui sembriamo non accorgercene.
In questa analisi Benedetto XVI si è soffermato su due temi cruciali per la cristianità come l’omosessualità e l’aborto: Ratzinger ha affermato come cento anni fa tutti avrebbero ritenuto impensabile parlare di matrimonio omosessuale, oggi chi lo fa viene scomunicato dalla nuova religione anticristiana che si è andata radicando.
Emma Marrone, da sempre proclamata – e autoproclamata – paladina degli LGBT si è scagliata ulteriormente contro il Papa emerito nella storia instagram successiva, lasciando che le parole della sua canzone “Mondiale” nell’album Essere qui, si sostituissero a qualsiasi ulteriore profonda considerazione.
A quanto pare il morbo d’oltre oceano delle “star” politicamente impegnate sta approdando anche dalle nostre parti: pensavamo che questi si limitassero agli endorsement per le Sardine, invece siamo arrivati addirittura a sondare il terreno della teologia.
Ciò che sorprende è, anche in questo caso, la supponenza liberal, perché, per quanto salienti possano essere le anticipazioni su un libro, ogni giudizio anche radicalmente negativo dovrebbe essere posposto alla lettura integrale del volume in questione. Comunque il richiamo dei follower è troppo forte e basta una battuta per animare flotte di liberi pensatori e autentici sintetizzatori dei quel concetto brillantemente espresso dal Prof. Umberto Eco, secondo cui “internet ha dato diritto di parola” proprio a tutti, cogliendo pienamente nel segno l’amara realtà dei nostri giorni.