L’Aquila, ecco le proposte del ministro Barca: più rigore e meno governance

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L’Aquila, ecco le proposte del ministro Barca: più rigore e meno governance

16 Marzo 2012

E’ stata lunga e intensa la riunione. Ma alla fine è risultato chiaro che il futuro dell’Aquila sembra incanalato su giusti binari. Perché, soprattutto, è stato tracciato un metodo, che è quello del rigore. Lo ha ribadito il ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, oggi a L’aquila per incontrare a Palazzo Silone, i vertici abruzzesi e scrivere, insieme a loro, un nuovo modello di governance sulla quale imperniare il prosieguo della ricostruzione. Ed è qui che è emersa, chiara e irrinunciabile, la parola rigore. “Il rigore è molto importante per la vita – ha esordito Barca -. Su questo terremoto tutta l’Italia solidalmente ha investito una somma che oggi abbiamo misurato e che è di 10,7 miliardi di euro. Tutta la parte dell’emergenza è stata spesa, la parte della ricostruzione che abbiamo valutato in 7,7 miliardi di euro, due di questi o sono stati erogati o sono in corso di trasferimento mentre altri 5,7 miliardi sono ancora disponibili.

E’ importante – ha aggiunto il ministro – che i fondi siano spesi bene che i cittadini dell’Aquila prima di tutto abbiano la certezza che la loro pratica sia stata accettata e che la loro casa sia ricostruita nel più breve tempo possibile e tutti vogliano che sia fatta da soggetti, da imprese immobiliari, da restauratori di grande affidabilità e di grande qualità. Quindi – ha spiegato Barca -abbiamo deciso tre cose in più per rafforzare il rigore: la prima quella di estendere anche a tutte le ditte di costruzione edili, di impiantistica la costituzione di un Albo presso la Prefettura che ci garantisce sia dalle infiltrazioni della criminalità ma anche dall’abbassamento della qualità. Abbiamo valutato che sia opportuna, nella relazione viene indicata, la necessità che da adesso in poi, non per chi ha già predisposto le pratiche nell’affidamento dei lavori, nella progettazione, ogni cittadino possa avvalersi e poter scegliere una rosa di almeno cinque alternative, perchè così facendo si garantisce una maggiore concorrenza quindi l’accessibilità ai lavori, la qualità anche dei soggetti innovativi. Terzo ed ultimo, garantire ai cittadini che una volta affidati i lavori, questi vengano portati avanti nei tempi stabiliti.

Magari non capiti che un soggetto che non ne abbia la capacità di smaltimento e realizzazione dei lavori, prenda troppi incarichi”. E se tre sono le linee guida per il futuro della ricostruzione, cinque, invece, sono le linee d’azione per accelerarla: informazione, comunicazione, programmazione, semplificazione e rigore. L’attuazione di queste cinque linee d’azione consentirà di procedere verso due obiettivi distinti: l’emanazione di un’ordinanza che assicuri fino a tutto il 2012 sia i contributi per l’autonoma sistemazione dei cittadini senza un’abitazione e gli altri oneri connessi al prolungamento dell’emergenza e alle spese ordinarie dei Comuni, sia l’impegno e l’efficacia della filiera istituzionale che oggi esamina e valida le richieste di ricostruzione degli edifici privati; e che contestualmente introduca semplificazione nella gestione straordinaria corrente e ne rafforzi ulteriormente il rigore; il lavoro su un provvedimento per uscire dalla fase straordinaria e per avviare l’amministrazione ordinaria della ricostruzione.

E se oggi è stata la volta del ministro Barca, domani anche il premier Monti sarà all’Aquila per parlare di strategie di sviluppo nei territori terremotati, alla luce dei dati preliminari emersi nell’ambito dello studio OCSE – Università di Groningen. Il Presidente del Consiglio interverrà al Forum promosso dall’Organizzazione per la cooperazione dello sviluppo economico e dall’Ateneo olandese, nel quadro del progetto “Abruzzo verso il 2030: sulle ali dell’Aquila”. I lavori, in programma a partire dalle ore 9.00, presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso ad Assergi (AQ), saranno presieduti dal Ministro per la coesione territoriale FabrizioBarca. Parteciperanno anche il Ministro dell’interno, Anna Maria Cancellieri, e il Ministro dell’istruzione, dell’Università e della ricerca, Francesco Profumo.