L’Aquila rivive attraverso il suo patrimonio museale

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L’Aquila rivive attraverso il suo patrimonio museale

22 Giugno 2012

Il patrimonio museale ed archeologico di un territorio non solo riflette lo spirito della sua identità artistica, storica e culturale, quand’anche risveglia valori e tradizioni ancestrali, speranza più che mai auspicabile ed antidoto migliore per combattere la depressione da crisi e catalizzare un nuovo sviluppo, sulle tracce dei tempi aurei.

E’ quanto sta avvenendo all’Aquila in cui, a tre anni dal sisma, è stata avviata un’opera di recupero che restituirà al capoluogo abruzzese un’ importante officina artistica e culturale, il Museo Nazionale d’Abruzzo. Ristrutturare i locali dell’ex mattatoio comunale per allestirvi uno spazio che ospiterà centocinquanta fra le opere più rappresentative dell’originaria collezione museale del Museo Forte Spagnolo, fra le quali il Martirio di San Bartolomeo di Mattia Preti ed il Trittico di Beffi, questo il progetto di Invitalia, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, presentato dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, con il coordinamento della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Abruzzo.

Un cantiere da cinque milioni di euro ed un crono programma di diciotto mesi che se seguito “a regola d’arte”, restituirà il museo alla città entro dicembre 2013: queste le previsioni per l’ambiziosa opera di recupero. La nuova struttura è ispirata a criteri museografici innovativi e tecnologici. L’idea è quella di creare una rete di comunicazione interattiva e multimediale fra museo, città e territorio, per rafforzare il legame fra arte, città e società. L’intervento rientra nel contesto più ampio del Mumex- progetto pilota “Poli Museali di Eccellenza nel Mezzogiorno”, ideato per potenziare l’offerta del patrimonio artistico e culturale in quest’ area del belpaese.

“Un primo tassello per la realizzazione di una rete museale – è così che il ministro per i Beni e le Attività culturali Lorenzo Ornaghi ha definito il museo che sorgerà nell’ex mattatoio- spazio culturale che colmerà un vuoto particolarmente sentito dalla cittadinanza dell’Aquila ed arricchirà il tessuto urbano di nuove potenzialità e attrattive”. Per Fabrizio Barca, ministro per la Coesione territoriale “questo progetto è uno di quei primi importanti passi per tornare a far vivere L’Aquila anche durante la lunga transizione della ricostruzione”. Non sarà, dunque,una realtà statica, un museo “vecchio stile” nell’accezione tradizionale del termine, bensì un dinamico laboratorio d’arte, di sperimentazione, d’incontro fra idee e progetti, appartenenti  a modi diversi, uniti da un obiettivo comune, quello di stimolare  crescita e sviluppo.