L’Aquila volta le spalle a Bertolaso negandogli la cittadinanza onoraria

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L’Aquila volta le spalle a Bertolaso negandogli la cittadinanza onoraria

21 Aprile 2010

Guido Bertolaso non potrà fregiarsi della cittadinanza onoraria dell’Aquila. La proposta avanzata dai rappresentanti aquilani di Pdl e Udc è stata infatti bocciata dalla Commissione Affari istituzionali e Regolamenti del Comune. Della proposta di cittadinanza onoraria si era fatto promotore il movimento “Rialzati L’Aquila”. Quattordici i voti contrari, 2 i favorevoli, quelli dei consiglieri Enrico Verini e Roberto Tinari. Si è astenuto invece il consigliere Luigi D’Eramo (La Destra). La bocciatura della IV commissione è stata accolta positivamente da parte dei rappresentanti di quei comitati cittadini sorti all’indomani del terremoto del 6 aprile 2009, tra tutti il “3e32”.

“Sembra giusto da parte di un organo consiliare prendere una decisione di questo tipo – spiega Sara Vegni – e questo per due motivi: da una parte riservare un riconoscimento di questo tipo ad una sola persona significherebbe escludere tutto quel sistema di volontari che ha lavorato nelle prime fasi dell’emergenza; la seconda ragione è che l’assistenza alla popolazione cittadina rappresenta un diritto e non qualcosa che più volte è passato come un ‘regalo’ da parte del Governo e della Protezione civile”. Rimbalza intanto tra i social network la notizia con numerosi commenti divisi tra la solidarietà a Guido Bertolaso e l’approvazione della scelta della quarta Commissione.

Per il centrosinistra la proposta era improponibile e non solo per alcune inchieste giudiziarie che vedono coinvolto il capo della Protezione civile ma anche perchè, dice l’Idv “questa decisione esprime la nostra contrarietà all’operato svolto da Bertolaso ma anche ad alcune scelte adottate che hanno visto la città de L’Aquila non coinvolta”. La decisione della commissione statuto del Comune è stata accolta negativamente anche da alcuni comitati cittadini che si sono costituiti dopo il sisma del 6 aprile 2009.

“È l’ennesima brutta figura a cui siamo costretti dopo quella della contestazione del consiglio comunale nella notte della commemorazione delle vittime” è stato il commento del commissario delegato per la ricostruzione, Gianni Chiodi, che è anche presidente della Regione Abruzzo. “Quello che più si evidenzia è che c’è uno iato, palese ed evidente, tra il sentimento della popolazione ed i sentimenti e le decisioni dei loro rappresentanti. Su una cosa di questo genere L’Aquila rischia, dopo quanto successo nel consiglio comunale, di avere una pessima reputazione. E mi dispiace che gli aquilani abbiano questa reputazione, vivo ormai all’Aquila perché a Teramo vado solo a dormire, e so che la stragrande maggioranza non è così. Sono tutti grati per quanto fatto per il terremoto e quindi anche nei confronti di Bertolaso”.

Chiodi ha sottolineato ancora che “è una cosa che non riesco a comprendere anche perché è un comportamento autolesionista”. “E se una persona deve avere la cittadinanza onoraria, è proprio Bertolaso. È stata attribuita a personaggi che hanno avuto a che fare con L’Aquila per situazioni meno importanti che non hanno segnato la storia dell’Aquila, come invece avvenuto con il capo della Protezione civile nazionale che si è occupato della emergenza causata da una tragedia epocale”.

"E’ una triste storia italiana", ci dice il sosttosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi ripensando all’accaduto, "dettata da livore ideologico e che emerge con inaspettata virulenza. Il mio Dipartimento ha stanziato 12 milioni di euro per l’Aquila e le aree terremotate, io stesso sono andato per tre volte in Abruzzo, ma almeno una parte delle autorità locali ancora non sono in grado di dirmi che fare con i fondi stanziati dal governo. Non è certo mia intenzione prendermela con il sindaco dell’Aquila o con gli abitanti della città, ma nello stesso tempo non credo che sia giusto essere criminalizzati quando si cerca, in tutti i modi, di cercare delle soluzioni".

"L’Aquila – conclude Giovanardi – ha suscitato un sentimento di grande partecipazione in Italia per la tragedia avvenuta con il terremoto, ma adesso l’effetto che si rischia di ottenere è esattamente l’opposto".