L’arresto di Moreno cancella i dubbi su un uomo che ha passato ogni limite

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L’arresto di Moreno cancella i dubbi su un uomo che ha passato ogni limite

22 Settembre 2010

Che Byron Moreno fosse quantomeno eccentrico lo sapevamo già, che magari fosse implicato in qualche episodio poco chiaro pure, ma nessuno si aspettava lo trovassero in possesso di 4,5 kg di eroina all’aeroporto di New York. Il suo legale Michael Padden l’ha definita una ”situazione sfortunata”, a noi sembra più l’epilogo della parabola pubblica di un personaggio destinato a fallire proprio a causa dei suoi eccessi.

Cosa abbia portato Moreno a trasformarsi in ‘corriere’ non è chiaro agli investigatori della grande mela che intanto però hanno incriminato l’ex arbitro per importazione e traffico illegale di eroina. Appena giunto all’aeroporto JFK su un volo proveniente da Quito, in Ecuador, Moreno è stato prima fermato in dogana e poi, dopo essere stato perquisito, è stato arrestato. Gli agenti in servizio ai controlli di frontiera gli hanno trovato addosso alcuni chilogrammi di eroina. Un primo rapporto parlava di 6 kg, un secondo – più dettagliato – riporta di 10 confezioni per un peso complessivo di “oltre dieci libbre” (circa 4,5 kg). Una storia di certo poco edificante, che trova riscontri già negli anni precedenti, a partire dal mondiale nippo-coreano del 2002.

L’ex arbitro, ormai ritiratosi dall’attività, divenne un vero e proprio tormentone, almeno per noi italiani, il 18 giugno 2002, quando arbitrò l’ottavo di finale tra l’Italia e la Corea del Sud. Come tutti sapranno l’incontro terminò 2-1 per gli asiatici ma fece scalpore l’arbitraggio di Moreno. Non solo espulse ingiustamente Francesco Totti ma annullò anche un gol regolarissimo al centrocampista giallorosso Damiano Tommasi. Non contento scaricò le colpe (in parte anche a ragione) sull’allora Ct Giovanni Trapattoni, reo di aver mandato tutti in difesa dopo esser passato in vantaggio. Per “stemperare” ulteriormente la tensione buttò li un tiepido “ho la coscienza tranquilla e credo che gli Italiani siano enormemente immaturi. Se parlano di mazzette, è perché probabilmente sono abituati ad utilizzarle”. Un esempio di fair play e buon gusto, tanto limpido che quando venne in Italia per delle ospitate fu accolto a colpi di uova.

A distanza di anni, gli animi non si sono stemperati. Ad aprire le danze il n. 1 azzurro, Gigi Buffon, che tra il serio e il faceto, ha detto “Sei chili di droga? Secondo me Moreno li aveva già nel 2002, ma non nelle mutande, in corpo”. Sulla stessa lunghezza d’onda Angelo Di Livio: ”sono d’accordo con Gigi Buffon, non mi sembrava anche allora tanto lucido”. Anche i vertici del movimento si associano. Giovanni Trapattoni rivela come “Sono rimasto stupito non più di tanto, confermo un po’ quello che tutto sommato pensavo a quel tempo” mentre il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete questa è “la conferma a posteriori che la qualità di Moreno come soggetto garante non gli si attagliava in modo particolare”.

Ma la storia di quest’uomo paffuto nasconde altre situazioni equivoche. Sempre nel 2002 diresse l’incontro tra la Liga di Quito ed il Barcelona di Guayaquil, in cui favorì i padroni di casa concedendo un recupero di 6 minuti durato poi 13 primi. Giri di lancette che furono sfruttati a dovere dai locali che ribaltarono il risultato, dal 2-3 del 90° al 4-3 finale. In Sudamerica sono meno teneri che dalle nostre parti e così l’errore gli costò 20 giornate di squalifica.

Semplice favoritismo verso una squadra? Probabilmente no, considerando che poco dopo l’episodio il “furbetto del quartierino” ecuadoregno decise di candidarsi alle elezioni per il municipio di Quito nelle file del Partito Rinnovatore Istituzionale di Azione Nazionale (Prian). Naturalmente non venne eletto ma i tifosi del Quito ancora lo ricordano con affetto.

L’intera storia di Moreno è da condannare. Laddove dovrebbero esserci valori come onestà, correttezza e lavoro troviamo invece corruzione, complotti e malafede. Ci rendiamo conto di essere fuori moda nel rivendicare per lo sport un ruolo nobile, per questo ci accontentiamo di vedere Moreno fuori anche dalle cabine di commento che aveva frequentato negli ultimi tempi. Alla polvere bianca abbiamo sempre preferito il gesso dei campi di calcio.