L’asse anti Frattura rischia di spaccare il centrosinistra alle Primarie
11 Agosto 2011
di L. C.
Michele Petraroia ce la metterà tutta per rendere la vita difficile al suo principale avversario alle Primarie, Paolo Di Laura Frattura. Di gettare la spugna, per lui, non se ne parla. Eppure, fino a qualche giorno fa si era detto pronto a fare un passo indietro, proponendo di trovare un candidato alternativo che garantisse l’unità del centrosinistra nella difficile sfida contro il Popolo della Libertà, ancora una volta compatto intorno al governatore uscente Michele Iorio. Aveva persino rinunciato alla sua campagna elettorale, in polemica con i vertici nazionali del Partito democratico, colpevoli di non aver preso una posizione chiara contro il segretario regionale Danilo Leva, sponsor ufficiale – insieme a Roberto Ruta – della candidatura di Paolo Di Laura Frattura, l’uomo dal passato (recente) di centrodestra.
Ma le risposte che attendeva non sono arrivate. Per questo, Petraroia ha deciso di rituffarsi nella mischia più determinato che mai. Con il passare dei giorni sente crescere intorno a sé il consenso. Troppi scontenti in giro. La sinistra – quella autentica – non si rassegna: vuole un’alternativa valida in grado di competere alla pari con il vincitore già annunciato di quelle che molti considerano delle Primarie-farsa. E punta a convogliare il consenso su un’unica persona: Petraroia, per l’appunto. Possibilmente con il sostegno degli altri candidati delle Primarie. Del resto, correre divisi significherebbe fare il gioco degli strateghi che hanno deciso a tavolino la candidatura dell’ormai ex presidente della Camera di commercio di Campobasso.
Le prove generali della nascita dell’asse anti-Frattura sono state fatte a Isernia, dove l’ex segretario regionale della Cgil e attuale consigliere del Pd a Palazzo Moffa ha presentato il suo programma. I nomi che hanno partecipato al tavolo isernino fanno riflettere. Innanzitutto, spicca la ritrovata intesa tra Candido Paglione (di recente nominato segretario regionale di Sinistra ecologia e libertà) e Antonio Sorbo, consigliere provinciale di Isernia del partito di Vendola. In rotta di collisione dopo le Primarie delle Provinciali e dopo la nomina di Paglione al vertice del partito, i due sembrano essersi messi alle spalle le vecchie ruggini. Intendono unire le forze per sconfiggere il nemico comune: Frattura o, meglio, Danilo Leva. I due, messi insieme, dovrebbero rosicchiare molti voti al Pd. Sorbo va forte nell’area venafrana, Paglione in Alto Molise. Entrambi – oltre a ricompattare Sel – potrebbero attirare anche i voti degli scontenti del Pd. Che non sono pochi.
Molti circoli cittadini – è noto – hanno preso le distanze dai vertici di un partito che appare a sua volta distante dalle reali esigenze della base. Alla “prima” isernina di Petraroia c’era anche Franco Narducci, vice presidente della Commissione esteri alla Camera. Eletto nelle liste del Pd all’estero (Europa), è originario di Santa Maria del Molise (Isernia). Con il suo intervento alla presentazione del programma di Petraroia, di fatto, si è schierato contro Leva. E la sua autorevolezza, specialmente nella terra da dove proviene, alla fine potrebbe avere un peso importante.
Altre due presenze da segnalare sono quelle di Lucio Pastore e Lorenzo Coia, militanti storici dei Ds, che oggi fanno fatica a riconoscersi nella linea politica dettata dal giovane segretario, il quale ha battuto tutti i record: oltre a essere il più giovane, è anche quello che ha collezionato il più alto numero di sconfitte elettorali. Un’altra presenza pro-Petraroia è quella del Pdci, nella persona di Dante Leva (il cognome è identico a quello di Danilo, ma i due hanno un concetto di sinistra diametralmente opposto). L’ultimo della lista, poi, è il primo che impensierisce il Pd locale: è Maurizio Cacciavillani, assessore comunale di Agnone. Tra i protagonisti della recente vittoria del centrosinistra alle Comunali, è uno degli astri nascenti del Pd isernino. Su Facebook ha mandato un messaggio inequivocabile al “suo” segretario. Che suona più o meno così: “Danilo (Leva, ndr), hai distrutto un partito”.
In effetti, Leva finora ha collezionato una serie impressionante di sconfitte che, paradossalmente, hanno finito col rafforzare la sua leadership in un partito che perde pezzi giorno dopo giorno. La doppia sfida Primarie-Regionali rappresenta l’ultima prova d’appello. Davanti a un’altra catastrofe, difficilmente Bersani e i militanti molisani gli concederanno un’altra opportunità.