L’asse Monti-Hollande tiene. E la Tav si farà
04 Settembre 2012
S’è chiuso con una conferenza stampa l’incontro svoltosi nel primo pomeriggio di oggi a Roma, a Villa Madama, tra il presidente della Repubblica francese François Hollande e il premier italiano Mario Monti. Presenti, tra gli altri, nella delegazione italiana, anche il ministro degli Esteri Giulio Terzi, il ministro degli Affari Europei Enzo Moavero e il ministro dell’Economia Vittorio Grilli. Da parte francese, invece, il ministro degli Esteri Laurent Fabius, il ministro dell’Economia Pierre Moscovici, e il ministro degli Affari Europei Bernard Cazeneuve.
Economia, crisi dell’eurozona, implementazione delle decisioni del Consiglio Ue del 28 e 29 giugno scorsi e collaborazione tra i due Paesi i temi principali del summit.
Con il presidente Hollande – ha dichiarato Monti nel corso della conferenza stampa – "abbiamo potuto constatare e spingere ancora più avanti l’identità di vedute sui rapporti bilaterali e sul clima da ristabilire per rilanciare l’economia europea nella stabilità dell’eurozona. C’è "grande sinergia" – ha proseguito il premier – "e occorre che via via che si realizzino progressi di politica economica nei rispettivi Paesi, ci sia un riconoscimento da parte della stessa Ue, affinché non persistano dei grandi ostacoli degli spread che sarebbero privi di riferimento all’andamento dell’economia”. Ed ancora, sugli impegni presi dal Consiglio del giugno scorso: “Sono sicuro che il presidente Hollande e io veglieremo affinché i passi avanti compiuti dall’ultimo vertice europeo per combattere lo spread siano completamente realizzati”.
“Grande sinergia” (tra i due leader, ndr), dunque. Già, perché nell’ottica di un tentativo d’ammorbidimento del fronte “merkeliano” nord-europeo, i due premono, sotto l’aspetto diplomatico, affinché – come già anticipato in precedenza – si dia piena attuazione agli impegni presi in sede europea due mesi or sono; dall’altro, inoltre, sembra sempre più profilarsi un differente approccio – sempre rispetto alla visione rigorista teutonica – all’affaire greco. Stante il principio in base al quale un’uscita della Grecia dall’eurozona assumerebbe le sembianze di una vera e propria catastrofe. E non solo, evidentemente, ad Atene e per Atene: “Risolvere la questione della Grecia, una volta che a fine settembre ci sarà il rapporto della troika che, si spera, dimostri la credibilità della politica di Atene”, ha affermato François Hollande, è un vero e proprio spartiacque. Ed è opinione comune dei due leader, però, l’idea secondo cui il Consiglio europeo del 18 ottobre prossimo debba concedere al governo guidato da Antonis Samaras maggior tempo per adempiere alle condizioni di salvataggio imposte dalla Troika – Fondo monetario internazionale, Banca centrale europea ed Unione europea.
”Abbiamo identificato tre tappe per la zona euro: far applicare le decisioni del consiglio Ue, risolvere i problemi di Grecia e Spagna e realizzare l’unione bancaria”, ha proseguito Hollande. E "siamo impegnati e stiamo risolvendo diverse questioni: il patto per la crescita, la stabilità, i meccanismi di intervento, l’approfondimento dell’unione bancaria”. “Tengo molto – è sempre Hollande a parlare – che quest’ultima tappa sia avviata con il prossimo Consiglio europeo”.
Infine, un annuncio. O meglio, una conferma: la Tav Torino-Lione si farà. Nonostante le indiscrezioni del quotidiano francese Le Figaro dello scorso luglio di una rinegoziazione (e di un’eventuale e succedanea rinuncia, ndr) del progetto. Il governo francese, tuttavia, aveva immediatamente smentito tali voci. Ora, la pietra tombale definitiva. Nessun margine. L’opera andrà avanti e, a dimostrazione dell’importanza della medesima, il prossimo bilaterale italo-francese si terrà proprio a Lione.