L’asse Vendola-Emiliano e la strategia che lo sostiene
01 Febbraio 2012
di M. C.
L’auto-candidatura di Michele Emiliano alla guida della regione Puglia è arrivata: il che non è per niente uno scoop, perché era già nell’aria da tempo e più o meno tutti se lo aspettavano. Proprio il Sindaco di Bari, con una serie di mosse, l’aveva fatto capire in situazioni non sospette con una serie di indizi che, via via, sono diventati la prova delle sue intenzioni. Ciò che non era scontato, invece, era l’appoggio dell’attuale governatore della Puglia: un Nichi Vendola buono (e buonista) come non mai commenta, in un’intervista rilasciata quest’oggi al Corriere del Mezzogiorno, la scelta del Sindaco di Bari e riserva per lui parole dolci più del miele.
“Le cose che sta facendo Michele sono molto utili – è il giudizio di Nichi – movimenta la scena politica ed attira soggetti che sono fuori dai partiti”. Giocano al Gatto e la Volpe, Emiliano e Vendola: il Sindaco, presidente del Pd pugliese, è un movimentista ad intermittenza, l’altro, governatore regionale grazie al Pd, è sempre pronto ad azzannare la preda maldestra qui e là lungo lo Stivale. Oggi, continua Vendola, “non è facile un’opera di ricostruzione della forma-partito capace di risanare la ferita subìta dalla democrazia” e sono quindi necessari quei contenitori capaci di rappresentare la nuova anomalia tutta italiana. Praticamente un Minotauro in salsa politica: a volte partito, altre movimento, a seconda delle occorrenze. “Non è possibile contrapporre un tutto movimentista a un tutto politicista” spiega il governatore, che rilancia sostenendo come “il problema sia l’osmosi tra politica e movimenti”. Emiliano lo sa e lo fa bene questo, secondo Vendola, ma sembra proprio che il leader di Sel – ultima spiaggia della sinistra radicale italiana – parli bene del suo fido scudiero per evitare un suo stesso, antipatico, elogio.
L’auto candidatura di Emiliano non spaventa, almeno di facciata, Vendola: agli occhi del Poeta quello del Sindaco di Bari è un passo in avanti importante, un giocare a carte scoperte in una politica dominata dalla “fiction”. Un balzo in avanti, invece, preparato a lungo e nei minimi dettagli, non sempre e subito a cielo scoperto: un patto di ferro tra il Sindaco di Bari e colui che sta preparando i bagagli (salvo probabilmente doverli disfare) verso i prestigiosi salotti romani. L’appoggio totale ad Emiliano, a voler essere maliziosi, ha l’aspetto di un do ut des: io ti aiuto affinché tu mi aiuti. Che poi, va detto, un aiutante come Emiliano è meglio trovarlo che perderlo, vista la sua abilità nel tessere amicizie. Ed è così, alla luce degli eventi, che gli indizi raccolti durante i numerosi incontri tra Emiliano e De Magistris diventano prove di un percorso comune che vede, dall’altro lato, Di Pietro e Vendola insieme, con il Partito Democratico – o una sola ala del Pd, chi può dirlo – alla finestra.
Da oggi, anche e soprattutto grazie all’endorsement del presidente uscente, la strada di Emiliano alla conquista della Regione è segnata e sarà, ancora una volta, il partito di Bersani a doversi gettare alla rincorsa. Con Vendola che, questa volta, non sembra neppure troppo interessato all’ipotesi delle primarie: “Tenderei a dire che Emiliano è il candidato di Vendola – incalza – perché egli è l’espressione di un mondo largo, anche più largo di me.”
Ed anche se questa incoronazione “non vuole essere un timbro”, è chiaro a tutti che da oggi, in Puglia, la campagna elettorale è già incominciata e il centrosinistra – dominato dalla figura, vuoi o non vuoi carismatica, di Vendola – ha il suo candidato per la poltrona di governatore: sarà Michele Emiliano, parola di Nichi.