L’assessore Gatti lancia la sfida del futuro: “Pronti a lavorare su nuove idee”
26 Giugno 2012
Rafforzare il legame fra due facce della stessa medaglia, inscindibilmente legate in teoria, ma nella pratica ancora profondamente divise da quella scia di antipolitica e risentimento generalizzato che regna negli ultimi tempi – società e politica – per riposizionare quest’ultima sui binari di un costruttivo dialogo con l’elettorato e non perdere il treno del consenso. Rimetterla insomma, sulla “retta via”, ripartendo proprio dal consenso – vero collante fra mondo politico e società – senza dover ricorrere al miraggio di promesse irrealizzabili, bensì tramutando intenzioni in fatti reali, questa la sfida.
“Non siamo più nel 2005 o nel 2008 – dichiara l’assessore regionale al Lavoro ed alle Politiche sociali, Paolo Gatti in un’analisi sui mutamenti della politica ad un anno e mezzo dalla fine della legislatura – sono passati pochi anni ma sembrano ere geologiche. Oggi dovremmo avere il coraggio di far saltare antichi steccati, vecchi schemi, contrapposizioni strumentali fondate sul nulla. Sinistra e destra corrispondono ormai a concetti obsoleti, come blancos contro colorados – chiarisce l’assessore – sono categorie superate e disegnano alleanze di comodo”.
Che conclusioni trarre dall’attuale status quo? Che l’era dei partiti sta tramontando? “I partiti hanno abbondantemente terminato per consunzione il loro ruolo – spiega Gatti – ma in realtà non esistono più da vent’anni”. Quali efficaci sostituti dei partiti “vecchio stile”, il giovane assessore propone momenti di partecipazione, un’alleanza di idee e progetti concreti ed una coalizione di individui che vada oltre la politica, ampia, coesa, moderna, in grado di aiutare l’Abruzzo a superare questa fase. Il riferimento è chiaro, il costruttivo confronto con le parti sociali che ha consentito alla regione di recuperare e gestire efficacemente i fondi europei Fse, ne è un esempio. All’ipotesi di un perdurante legame pregiudiziale fra vecchi schieramenti partitici ed elettori, Gatti da una risposta negativa: “Non penso che i cittadini siano ancora disposti a votare simboli di partito in maniera pregiudiziale”.
Al “fenomeno Grillo”, l’assessore contrappone costruttori che usino maturità e consapevolezza, parole d’ordine dell’impegno politico. Fa parte di questo impegno anche introdurre elementi di verità come per esempio ammettere “che questa non è una crisi contingente, che occorre una classe dirigente ampia, coesa e rappresentativa, dotata di nuovi strumenti da mettere in campo per interpretare e tentare di anticipare le soluzioni necessarie. In Abruzzo ci sono tanti oscuri consiglieri comunali, assessori, sindaci, che ogni giorno con il loro lavoro e il loro impegno segnalano che c’è una sorta di anticasta della politica sulla quale si può puntare”. E’ proprio da loro che si può trarre l’energia necessaria per ripartire. Oltre a questo intento, quello di tracciare una nuova rotta per i tanti consensi presi in prestito, “che non possono essere traditi dall’inerzia o dalla vuota attesa di decisioni romane", affidati con fiducia ai numerosi amministratori.
Questi e molti altri ancora gli obiettivi sull’agenda di “Futuro in”, associazione fondata nel 2008 nel teramano e che il 30 giugno riunirà a Roseto sindaci ed amministratori. E per il Pdl, quali le previsioni sull’orizzonte? “Quando in tanti aderirono al contenitore unico del Centrodestra il Pdl sembrava un grande sogno. Il progetto in sé è naufragato e va ricostruito. Ma servono facce credibili che siano capaci di raccogliere consensi e dare risposte ad una maggioranza silenziosa e delusa di italiani che disciplinatamente sono andati a pagare l’Imu ma che non vanno più disciplinatamente a votare. Occorre una nuova fase costituente, un nuovo patto con i cittadini, perché sono saltate le regole”. Ed in tema di elezioni regionali, quali i pronostici? “Il cammino è molto lungo, ma non possiamo arrivare al 2013 con gli schemi del 2008. Perderemmo una grande occasione”.