Latorre: “Si soffre anche in Italia”. Girone: “Fiducia in Corte L’Aja”
23 Dicembre 2015
di redazione
"E’ il quarto Natale che trascorro in queste condizioni, non è facile, anche se si è in Italia", lo ha detto all’Ansa il fuciliere di Marina Massimiliano Latorre, accusato dal governo indiano – insieme al collega Salvatore Girone – di aver ucciso dei pescatori indiani scambiandoli per i pirati. Latorre si trova al momento in Italia con un permesso speciale per rimettersi dopo un ictus, permesso concesso dalla Corte Suprema indiana e che scadrà agli inizi di gennaio. Girone invece resta prigioniero in India, per il terzo Natale di seguito. "Finalmente ci siamo affidati ad una Corte internazionale super partes, quella dell’Aja, che esaminera’ il caso in cui siamo coinvolti", ha detto Girone all’Ansa, dicendosi "fiducioso che sia fatta giustizia e questo soprattutto con i criteri del buon senso e nel rispetto del diritto internazionale, affinché ci vengano restituite la mia libertà e quella di Massimiliano Latorre. Sono ormai quattro anni che vivo con la mia libertà soppressa".