Latte: da Renzi “decreto marchetta” su Referendum costituzionale
02 Giugno 2016
Per capire fino a che punto si sta spingendo la propaganda di Renzi sul Sì al referendum costituzionale basterebbe dare una occhiata alle interviste rilasciate dal premier, alla occupazione stabile dei giornali e delle televisioni. Ma un esempio concreto è l’annuncio fatto ieri da Renzi sul “decreto latte”, al Milk Day di Coldiretti a Milano.
Si tratta di un provvedimento importante, atteso da mesi, che riguarda decine di migliaia di allevatori e produttori. Ebbene, fatto l’annuncio che del provvedimento si occuperà il governo, guarda caso, arriva la notizia che Coldiretti farà campagna per il sì al referendum ottobre. A farlo notare è stato Carlo Fidanza, componente dell’Ufficio di Presidenza di Fratelli d’Italia e già membro della commissione Agricoltura al Parlamento Europeo. Fidanza sottolinea che il “decreto latte” è diventato quindi una sorta di “merce di scambio per la partita decisiva per la sopravvivenza politica di Renzi”. “D’altronde Renzi, dagli 80 euro in poi, non è nuovo all’idea della politica come marchetta”, attacca Fidanza.
“Fermo restando il legittimo diritto di Coldiretti a schierarsi come vuole sul referendum siamo convinti che gli agricoltori, esattamente come tutti gli altri cittadini, sapranno distinguere tra un provvedimento necessario (e comunque tardivo) e una riforma costituzionale inefficace sotto il profilo dei costi e dannosa per la tenuta dello Stato”, sottolinea Fidanza. “Nel merito aspettiamo di leggere il testo del decreto-latte ma intanto possiamo già dire che il governo italiano è in ritardo rispetto ad esempio a quello francese che ha notificato a Bruxelles un analogo provvedimento già più di due mesi fa e lo ha fatto anche per il settore delle carni, che invece Renzi non ha citato”.