Lavoro. Sacconi: “Cambiare la Legge 92 e detassare i salari aziendali”

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Lavoro. Sacconi: “Cambiare la Legge 92 e detassare i salari aziendali”

14 Maggio 2013

"Il ministro Giovannini ha presentato linee generali condivisibili. Osservo peraltro che la legge 92/12 ha generato in pochi mesi effetti disastrosi nel mercato del lavoro – nonostante l’insufficiente Rapporto ISFOL – per cui mi auguro che si possa individuare un comun denominatore, non minimo, tra i gruppi parlamentari che sostengono il Governo ai fini di significative correzioni normative". Lo dichiara il senatore Maurizio Sacconi (Pdl).

"Marco Biagi sosteneva che ‘non esiste incentivo finanziario che possa compensare un disincentivo normativo’. Regole semplici e certe fanno più lavoro e più crescita perché incoraggiano ad intraprendere e a cogliere maggiori opportunità. Una specifica semplificazione deve essere prodotta per l’apprendistato, ritornando al Testo Unico, definendo nelle Regioni con certezza le modalità della formazione in azienda, cancellando i contributi previdenziali". 

"Così come servizi pubblici e privati al lavoro più diffusi possono accompagnare ad una occupazione se possono avvalersi delle informazioni fornite da infrastrutture nazionali come l’INPS ed ITALIA LAVORO superando frammentazioni e sovrapposizioni. Deve essere incoraggiata la contrattazione aziendale che collega salari ed efficienza attraverso una detassazione fino ad almeno 10 MILA euro".

"E’ condivisibile infine – conclude Sacconi – l’ipotesi avanzata dal Presidente Letta di introdurre flessibilità nel sistema previdenziale in modo che le lavoratrici ed i lavoratori più anziani possano, seppur onerosamente, accedere alla pensione con un moderato anticipo rispetto ai sessantasette anni in una fase temporale definita così da garantire quella transizione che caratterizza ogni fase di riforma".