Lavoro, sgravi per neo assunti. Aumento Iva rinviato, ma con sorpresa
26 Giugno 2013
di redazione
Lavoro e Iva. Luci e ombre. Il Governo dà il primo segnale concreto sulla occupazione giovanile stanziando 1,5 miliardi di euro che andranno ad azzerare i contributi previdenziali dei contratti permanenti per i giovani. "Puntiamo a dare un colpo duro alla grandissima piaga della disoccupazione giovanile, la bandiera di una battaglia che vogliamo combattere con forza e determinazione", dice il premier Letta. "E’ quanto avevamo insistentemente proposto nel confronto elettorale e all’atto di costituzione del Governo al fine di avviare una più generalizzata riduzione della pressione fiscale sul lavoro", commenta il Senatore Maurizio Sacconi – presidente della Commissione Lavoro – esprimendo soddisfazione da parte del Pdl. Ora il Parlamento dovrà intervenire sulle "regole" del mercato del lavoro, evitando di ricadere nelle strozzature imposte dal modello Fornero, in modo tale che il provvedimento sia di sprone per le aziende ad assumere e per i giovani stessi a fare impresa quando ne hanno voglia e coraggio. Qualche dubbio invece sull’Iva. Come promesso, passa la linea illustrata nei giorni scorsi dal ministro Delrio, quella della sospensione di tre mesi dell’aumento di un punto dell’imposta. Ma per trovare il miliardo necessario alla copertura il Governo annuncia una pesante imposizione sulle sigarette elettroniche, che può anche starci, ma soprattutto di aumentare gli acconti su Irpef, Ires e Irap che i contribuenti pagheranno a novembre. Insomma, le tasse escono dalla porta per rientrare dalla finestra. Il problema, com’era prevedibile, è che adesso, finché le cose in Europa non cambieranno, e nonostante la fine della procedura di infrazione, l’Italia non può permettersi strappi sui conti. Letta ha parlato di "prudenza" aggiungendo che "C’è bisogno di dare un segno che la nave dei nostri conti pubblici ha al timone persone responsabili".