LCDM salvatore della Patria? Se andrà come la Ferrari, Dio ce ne scampi

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LCDM salvatore della Patria? Se andrà come la Ferrari, Dio ce ne scampi

15 Novembre 2010

Che fa, va o resta? Si butta in politica o rimane nel mondo dello sport? Luca Cordero Di Montezemolo ci sta tenendo con il fiato sospeso da anni. Dopo la sconfitta subita ieri dalla Ferrari, a dir la verità, il fiato si è troncato a tutti. Magari è la volta buona per smettere di pensare al buon Luca come al salvatore della patria, sia che ci si riferisca alla rossa di Maranello o al terzo polo da opporre a Bersani e Berlusconi.

I fatti di ieri sono ancora ben impressi nella memoria di tutti; una partenza da dimenticare e una strategia per il cambio gomme che non ha dato i frutti sperati hanno tolto a Fernando Alonso la possibilità di riportare di riportare a Maranello il titolo mondiale al suo primo anno da ‘man in red’. Non si è comunque scomposto, Montezemolo, secondo il quale Alonso “è un pilota fortissimo e se non ha vinto il Mondiale non è per colpa sua”. Parole sante, però se non è colpa del pilota è colpa dei box. E Bisogna ricordare che Montezemolo è il presidente della Ferrari Spa. Quantomeno la responsabilità oggettiva – se non quella diretta – di quello che accade in pista è sua, basterà a convincerlo a lasciare la poltrona? Pare proprio di no.

Luca non ha infatti alcuna intenzione di lasciare la presidenza della Ferrari. Ad annunciarlo lui stesso, liquidando con un laconico “Parliamo di cose serie…”, la richiesta di dimissioni del ministro leghista Roberto Calderoli avvenute ieri. Non solo, il numero uno del Cavallino ha aggiunto che “Qualunque dichiarazione per mera speculazione politica non scalfisce minimamente lo straordinario impegno e la capacità degli uomini e donne delle Ferrari di cui sono orgoglioso”. Giusto, ma la speculazione politica quando si parla di lui è sempre nell’aria. Dopo sole 24 ore da una disfatta sportiva un politico di lungo corso come Massimo Cacciari non ha trovato di meglio che richiedere agli “imprenditori" come lui di “scendere in campo. Perchè Fini, Casini e Rutelli non bastano. Serve un processo costituente: non per il Terzo Polo ma per il Polo”. D’altra parte anche agli imprenditori come Montezemolo non basta più il mondo imprenditoriale e per allargare la sfera di interessi non possono che “scendere in campo”. Nella sua carriera il buon Cordero ha infatti preso parte, a vario titolo, a quasi tutte le grandi imprese italiane.

Nel 1977 diventa responsabile delle relazioni esterne alla FIAT. In seguito viene nominato Ad della Itedi, holding che controlla il quotidiano La Stampa. Tra il 1984 e il 1986 è Ad della Cinzano International e responsabile dell’organizzazione della partecipazione all’America’s Cup di vela con l’imbarcazione Azzurra Challenge. Dal 1986 al 1990 assume l’incarico di Direttore Generale del comitato organizzatore della Coppa del Mondo di Calcio Italia ’90. Al termine dei Mondiali è Vicepresidente esecutivo della Juventus. Dal 1990 al 1992 ricopre pure il ruolo di Ad della RCS Video. In seguito diventerà membro del Cda di TF1, il più importante canale televisivo francese. Tra il 1997 e il 2005 è Presidente e Ad di Maserati S.p.A. Fino al giugno 2002 è anche Presidente degli Industriali della Provincia di Modena e a maggio 2004 viene nominato Presidente del Gruppo Fiat. Con Diego della Valle dà vita al fondo finanziario imprenditoriale Charme, con il quale acquisisce Poltrona Frau e Cassina nel 2003 e Ballantyne nel 2004. Entra nel Cda di Tod’s e fino a luglio 2004 è Presidente della FIEG, la Federazione Italiana Editori Giornali. Senza dubbio un curriculum di tutto rispetto, ma proprio il suo amico e socio Diego Della Valle gli fa uno “sgambetto”.

“Come amico gli sconsiglio” di entrare in politica ha detto il proprietario di Tod’s. “Ci vuole un bel coraggio”, ha proseguito Della Valle, “è un mondo paludato, gli direi di non fare politica e gli consiglierei altri modi” per aiutare il sistema. In effetti per la politica ci vuole il classico “pelo sullo stomaco” e il giovane emergente Luca potrebbe non trovarsi così a suo agio in questi intricati giochi di palazzo. Forse, per uno abituato a far parte di molteplici cda e abbandonato pure dagli amici, sarebbe meglio prendersi una pausa da tutto. In fondo i modi per passare il tempo non dovrebbero mancargli: può continuare a giocare con le macchinine oppure occuparsi dei trenini.