Le Banche Popolari al fianco dell’economia della Campania

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Le Banche Popolari al fianco dell’economia della Campania

17 Giugno 2010

La crisi economica, che ha interessato il nostro Paese e ha coinvolto pressoché tutti i comparti produttivi, ha colpito pesantemente la Campania. È di recente pubblicazione, infatti, il Rapporto sull’economia della regione, redatto dalla Banca d’Italia, i cui dati, relativi al 2009, mostrano uno scenario alquanto complicato per il tessuto produttivo dell’area. Infatti, il PIL è diminuito del 5,4%, più di quanto avvenuto a livello nazionale (-5,1%) e nel Mezzogiorno (-4,5%), segnato dalla scarsità della domanda di investimenti e da un ulteriore aumento dei disoccupati, soprattutto tra i giovani. Tuttavia, dai primi dati del 2010, emergono segnali di ripresa per quanto riguarda l’esportazione di merci, cresciute nei primi mesi dell’anno del 6,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, interessando, in particolare, gli articoli farmaceutici (+13%), i mezzi di trasporto (+25%) e i prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (+38%).

Uno spiraglio significativo di fiducia che sta consentendo a migliaia di PMI nella regione, a cui le Banche Popolari hanno da sempre destinato attenzione, di poter guardare con un maggiore ottimismo al futuro. Una vicinanza alle persone che vivono ed operano nella regione, quella della Categoria, testimoniata dai dati relativi al mese di marzo 2010, in cui si evidenzia una crescita degli impieghi totali pari al 7,8%, derivante da un forte incremento dei mutui alle famiglie (+16%) e da un aumento del credito concesso alle imprese (+3,1%). L’analisi dei prestiti per settore d’attività economica mostra come gli impieghi delle Banche Popolari in Campania siano in deciso aumento, in particolare nel ramo dei prodotti agricoli (8,4%), nel settore delle costruzioni (7,1%) e dei servizi (3,6%).

La positività di tali riscontri sottolinea ancora una volta la vocazione del Credito Popolare a consacrare la loro presenza sul territorio nel pieno rispetto dei valori quali prossimità e solidarietà, facendo riferimento alla conoscenza della persona. In questo modo il Credito Popolare dimostra una più efficace capacità di allocazione delle risorse nei periodi di difficile congiuntura, catalizzando la fiducia di molte famiglie ed imprenditori delusi ed accompagnandoli verso la stabilità ed il benessere economico. Un risultato che le banche della Categoria hanno conseguito soprattutto in virtù di politiche basate su relazioni stabili nel tempo con la propria clientela.

Coerentemente con quest’ottica di lungo periodo, le Banche Popolari hanno continuato ad erogare prestiti, garantendo così ossigeno alla crisi di liquidità delle imprese

Un modello di business, quello del Credito Popolare, naturalmente compatibile con il sistema produttivo italiano e che riflette una mission aziendale rimasta immutata nella sua essenza: la gestione autonoma dell’esercizio del credito da parte delle comunità locali e dei clienti-soci, ottenuta valorizzando le relazioni con le persone e le PMI, nel rispetto dei principi di cooperazione e con l’obiettivo di garantire una significativa e stabile crescita per l’intera economia del territorio. Un risultato questo che ancora oggi le Banche Popolari perseguono coniugando la loro costante espansione territoriale ed il continuo monitoraggio dei singoli distretti produttivi con l’interesse verso il cliente inteso come “persona”, e non solo come semplice fruitore di prodotti finanziari e creditizi.

I dati dimostrano, in definitiva, come per le Popolari il “radicamento territoriale”, che scaturisce da una vocazione originaria, viene alimentato costantemente dalla coerenza dei comportamenti con la loro natura cooperativistica e mutualistica; da un modo, cioè, di essere e fare banca basato sulla naturale sintonia con la comunità di appartenenza.

* Segretario Generale Associazione Nazionale fra le Banche Popolari