Le bocche cucite dei marocchini. Campidoglio: “Cie vergogna indegna”
26 Gennaio 2014
Tredici marocchini si sono cuciti la bocca nel Cie di Ponte Galeria a Roma e hanno annunciato che faranno uno sciopero della fame, com’era già accaduto il mese scorso. Gli immigrati erano arrivati nel Cie da Lampedusa. Secondo il direttore del centro, la protesta nasce dal "protrarsi della loro permanenza" nella struttura, raccontando storie di altri immigrati che sono usciti prima di loro in altri punti dell’Italia. Nelle scorse settimane, parlamentari del Pd come Luigi Manconi avevano sollevato il problema dei Cie, dopo il video degli stranieri e delle "docce all’aperto" a Lampedusa. Il deputato del Pd Khalid Chaouki si era rinchiuso nel centro di Lampedusa per protesta. "Spero che dopo le promesse il parlamento approvi presto le norme necessarie a porre fine a questa vergogna", ha detto il Garante dei Detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, mentre per il vicesindaco di Roma bisogna "mettere fine a una vergogna indegna del nostro Paese. Non si possono trattenere persone che non hanno commesso alcun reato in strutture degradate e insalubri come i Cie". Ora, che i Cie siano in fase di chiusura in tutta Italia andrebbe ricordato come pure dovremmo ricordare che il ministero dell’Interno ha avviato una indagine conoscitiva sulle strutture come pure che alcuni degli stranieri che si sono cuciti la bocca a Ponte Galeria il mese scorso avevano commesso dei reati; almeno in teoria, infatti, nei Cie dovrebbero esserci persone che devono essere espulse dal nostro Paese. Ora si può dire che i tempi di permanenza dei Cie vanno ridotti, tornando ai trenta giorni della Turco-Napolitano. Ma sull’ultimo punto che abbiamo toccato, chissà perché, se si parla di Cie, il silenzio di chi s’indigna è assordante.