Le dieci domande a Matteo Renzi sulle nostre tasse

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Le dieci domande a Matteo Renzi sulle nostre tasse

13 Luglio 2016

Caro presidente Renzi,

dopo averla sentita annunciare un grande shock fiscale per famiglie, pensionati, partite iva ed artigiani, siccome abbiamo il fondato sospetto che la politica economica del suo governo sia, al contrario, la solita minestra tassa e spendi “de’ sinistra”, ci permettiamo di rivolgerle 10 domande a tema:

1. Tempo fa, avevate promesso agli italiani che durante il mese di agosto ci sarebbe stata una moratoria per gli avvisi fiscali e altri tipi di versamenti. Lo sa che l’apposito emendamento contenuto nel “pacchetto fisco” al dl Enti locali è stato cassato come inammissibile dalla Commissione Bilancio della Camera? Secondo Lei quanto saranno soddisfatti i nostri concittadini sotto l’ombrellone?

 2. Lo scadenzario della Agenzia delle entrate nel 2015, 800 e passa pagine, ha previsto 189 scadenze nel primo semestre dell’anno, concentrandone la bellezza di altre 275 sempre nel periodo di luglio e agosto. Insomma,  lo Stato tassatore non va mai in vacanza. Non era Lei che parlava di semplificazione e riduzione degli adempimenti?

3. Un numero ancora imprecisato di lavoratori che avevano beneficiato degli 80 euro da Lei previsti per comprarsi una pizza e il celebre zainetto, adesso dovranno restituire l’intero importo – oppure rateizzarlo vista l’entità della cifra in ballo. Precisamente Lei cosa intende quando parla di questa misura come di un “piccolo shock fiscale”? Nel senso della faccia che hanno fatto i malcapitati una volta ricevuta l’ingiunzione di restituzione?

4. L’italia è fatta di tanti  proprietari di seconde case che non sono certo il ritratto dello Zio Paperone, ma che hanno avuto spesso in eredità dai nonni o dalla zia Concetta una casetta al paesello. Cosa dice a tutti costoro, che continueranno a pagare l’Imu?

5. Visto che le agenzie di riscossione per conto dello Stato sono sempre esistite, ha già pensato al nome da dare a quella che succederà a Equitalia nel momento in cui il suo governo dovesse veramente decidere di chiuderla? Lo sa che se un imprenditore – mettiamo caso – non paga la gestione commercianti, il vero salasso in termini di multe e maggiorazioni arriva da INPS prima che da Equitalia? 

6. Che dire ai contribuenti italiani che pagano 28 miliardi di tasse in più rispetto alla media europea? (Circa 461 euro in più procapite).

7. Che dire ai nostri imprenditori che perdono 269 ore all’anno per adempimenti burocratici, 92 ore in più rispetto alla media europea?

8. Che tipo di shock secondo Lei è quello degli stessi imprenditori sui quali grava una pressione fiscale complessiva del 64,8% a fronte della media europea del 40%? Non fanno bene ad andarsene all’estero?

9. Insieme ai suoi giovani e valenti ministri vi siete dati una risposta su perché la pubblica amministrazione abbia raggiunto l’assurda cifra di 65 miliardi di debiti con le imprese per beni e servizi, oltre ad aver accumulato ritardi abissali nei pagamenti?

10. Dopo il disastro di Banca Etruria e delle altre banche zombie, anche le sofferenze del Monte Paschi saranno alleviate mettendo le mani nelle tasche dei contribuenti? Oppure per evitare che qualcuno se ne accorga farete come con l’accoglienza migranti, aumentando l’accisa sulla benzina?

Un saluto cordiale.